Sono 5.454 i nuovi nati in provincia di Varese di cui il 14.3% stranieri. La popolazione straniera è in media molto giovane. Questo è confermato dall’indicatore demografico che misura il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e over 65) su quella in età attiva (15-64 anni).
«Il Dossier statistico sull’immigrazione, realizzato dal Centro studi IDOS, presentato martedì 4 novembre a Milano su iniziativa di Anolf, Cisl e Cgil della Lombardia - commenta Paola Gilardoni, componente della segretaria della Cisl dei Laghi - sollecita la riflessione su alcuni aspetti particolarmente significativi, che delineano lo scenario verso il quale il nostro Paese si sta muovendo. Il primo riguarda l’indice di vecchiaia, passato in dieci anni da 1,2 a 2. L’Italia perderà oltre 10 milioni di abitanti ogni quarto di secolo. I numeri del Dossier aiutano a leggere le opportunità offerte dal fenomeno migratorio dentro un quadro di trasformazioni, che inevitabilmente produce effetti sul sistema di protezioni sociali. In un contesto di invecchiamento della popolazione e di riduzione del numero delle nuove nascite, risulta infatti interessante il dato relativo al tasso di natalità dei residenti stranieri, che si attesa a quasi il doppio di quello degli italiani: il 10.1 a Varese».
«Dati importanti che confermano il valore aggiunto di un potenziale contributo della popolazione straniera ad assicurare la sostenibilità del sistema pensionistico e di welfare nel complesso» prosegue Gilardoni.
Un altro aspetto di grande interesse attiene alla composizione delle classi nei diversi ordini e gradi scolastici. Gli alunni stranieri nella scuola dell’infanzia rappresentano a Varese il 13%. Di questi l’82% sono nati in Italia. Anche nella scuola primaria il 68% degli alunni stranieri a Varese e il 67,4% a Como è nato nel nostro Paese. «Il fenomeno riporta alla necessità di rivedere le norme per il riconoscimento della cittadinanza per i minori che nascono e crescono nel nostro Paese. Per sancire un principio di uguaglianza, che assicuri pari diritti a tutti quegli italiani e italiane di fatto, ma non per la legge» aggiunge Gilardoni.
La popolazione straniera, dunque, in Italia arriva e cresce. In provincia di Varese i residenti stranieri erano 79.226, corrispondenti al 9,0% della popolazione totale, con un incremento del 6,4% in un anno.
Qui si inserisce un ulteriore elemento da considerare: la produttività del sistema. «Produttività che dipende dalle tecnologie adottate e dal capitale umano disponibile, che va adeguatamente formato e tutelato - continua Gilardoni -. Per questa ragione la transizione demografica verso cui corre l’Italia impone sia di ripensare la gestione dei flussi migratori che di investire nella ricerca, nel trasferimento tecnologico e nella formazione»
«Come sindacato – conclude Paola Gilardoni - dobbiamo riconoscere e valorizzare l’esperienza del lavoro nei processi di integrazione sociale, recuperandone la funzione di promozione di progettualità di sviluppo personale e famigliare».














