Cronaca | 20 settembre 2025, 21:50

Omicidio di Sesto San Giovanni: due sospettati sono di Busto. Un video "hot" tra i possibili moventi

Si tratta di un 36enne e di una 38enne che con un amico di origine albanese, a seguito di una serata a base di sesso e droga organizzata attraverso un sito di incontri, avrebbero ucciso e poi bruciato nel suo appartamento il 62enne di origine turca Aroyo Hayati lo scorso 23 luglio

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Ci sarebbe un video 'hot' alla base dell'omicidio di Aroyo Hayati, il 62enne di origine turca trovato carbonizzato il 23 luglio scorso all’interno di un appartamento a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. L'uomo avrebbe conosciuto i tre fermati, marito e moglie rispettivamente di 36 e 38 anni di Busto Arsizio, e un 33enne di origine albanese, amico della coppia, a seguito di una serata a base di sesso e droga organizzata attraverso un sito di incontri.

Secondo gli accertamenti degli uomini della squadra mobile di Milano, il 62enne avrebbe intrapreso una relazione con la 36enne, alla quale metteva continuamente a disposizione droga e denaro. Anche la sera stessa dell'omicidio, quando lui avrebbe le inviato un bonifico per pagare un taxi affinché lei lo raggiungesse a casa. Tra i due il rapporto andava avanti da tempo. In questo contesto l'uomo avrebbe girato un video che ritraeva la 36enne in atteggiamenti intimi. E secondo gli investigatori, potrebbe essere proprio la paura che quel video potesse essere diffuso alla base dell'omicidio.

La sera del 23 luglio scorso, i tre si sono recati in auto a casa del 62enne. Il marito della donna sarebbe rimasto ad attendere nella vettura, facendo da palo, mentre lei sarebbe salita nell'appartamento. Con uno stratagemma avrebbe poi consentito all'amico 33enne di introdursi in casa. Una volta entrato, lui avrebbe accoltellato a morte il 62enne nel corridoio, per poi spostarne il corpo in camera da letto. Quindi, dopo aver accuratamente pulito tutti i locali con della candeggina, avrebbe cosparso il cadavere della stessa sostanza e appiccato il fuoco. Prima di andarsene, infine, i due avrebbero prelevato denaro, carte di credito, un cellulare e un tablet appartenenti alla vittima. Alcuni di questi oggetti sarebbero stati poi utilizzati dalla coppia di coniugi, ripresi anche da svariate telecamere presenti nei luoghi da loro frequentati, consentendo agli investigatori di risalire alla loro identità.

(Liv/Adnkronos)

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