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Territorio | 31 luglio 2025, 12:18

Gestore unico provinciale per la raccolta dei rifiuti? I dubbi di Coinger: «I piccoli Comuni non possono essere spettatori»

Il presidente dell'Assemblea dei Soci Mauro Croci e il presidente del Comitato di Controllo Graziano Maffioli, in una nota, intervengono sul dibattito nato in questi giorni estivi: «Serve confronto e non semplificazioni estive. No a cambiamenti imposti dall'alto, la nostra proposta è di aprire dei tavoli di lavori territoriali coinvolgendo sindaci, gestori ed enti sovracomunali»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Coinger, firmata da Mauro Croci presidente dell’Assemblea dei Soci Coinger e da Graziano Maffioli presidente del Comitato di Controllo Analogo di Coinger:

Negli ultimi giorni si è acceso un vivace dibattito, rilanciato da testate locali e da dichiarazioni a effetto, sul futuro della gestione dei rifiuti nella provincia di Varese. In particolare, è tornata alla ribalta – in modo superficiale e parziale – l ipotesi di affidare il servizio a un unico gestore per l intero territorio provinciale. 

Il Presidente dell' Assemblea dei Sindaci Coinger Mauro Croci e il Presidente del Comitato di Controllo Analogo di Coinger Graziano Maffioli sentono il dovere di intervenire per fare chiarezza e per invitare a una riflessione più profonda. Decidere del futuro di un servizio fondamentale come quello dei rifiuti non può avvenire né nelle segrete stanze delle segreterie di partito né a colpi di comunicati stampa, né tantomeno invocando presunte semplificazioni gestionali.

Sia chiaro: non intendiamo alzare muri ideologici né pronunciare “no” pregiudiziali. Al contrario, riteniamo indispensabile aprire un confronto vero, pragmatico e partecipato, che coinvolga i territori, i Sindaci e tutti gli stakeholder della filiera, prima di avviare cambiamenti tanto strutturali quanto irreversibili. 

Attualmente, i nostri Comuni – grazie alla società in house Coinger – possono contare su: 

- una gestione integrata dei rifiuti costruita su misura per realtà di dimensioni contenute; 

- prossimità decisionale e rappresentanza diretta dei Comuni nei processi di governance; 

- qualità del servizio, garantita da puntualità, capillarità e livelli di raccolta differenziata tra i più alti del Paese; 

- contenimento dei costi, ottenuto grazie a una struttura snella e cooperativa; 

- capacità di adattarsi con flessibilità alle esigenze locali (ritiri domiciliari, servizi a chiamata, supporto a manifestazioni pubbliche, spazzamento strade, distributori locali di dotazioni, ecc.). 

Tutto questo è possibile solo grazie a un modello vicino ai cittadini e alle amministrazioni, non certo con un sistema centralizzato, che rischia di standardizzare servizi pensati per realtà completamente diverse dalle nostre. Va inoltre ricordato un dato oggettivo e spesso trascurato: sono i piccoli Comuni a registrare i più alti livelli di raccolta differenziata, con percentuali da primato che attestano l’impegno dei cittadini e l’efficienza di un sistema che funziona.

Rimettere tutto in discussione senza una valutazione tecnica approfondita e senza ascoltare chi quotidianamente amministra il territorio è un errore di metodo prima ancora che di merito. Alla luce della prospettiva di un unico gestore provinciale, riteniamo dunque necessario mettere in evidenza le criticità reali e sollecitare un percorso di approfondimento trasparente, libero da condizionamenti politici o commerciali. 

I RISCHI E LE CRITICITÀ SONO CONCRETI: 

- Marginalizzazione dei piccoli Comuni, con servizi meno flessibili e meno capaci di adattarsi alle realtà locali; 

- Perdita di controllo da parte delle amministrazioni comunali, che rischiano di diventare meri esecutori di decisioni prese altrove; 

- Costi potenzialmente più elevati per i cittadini, in assenza di un’analisi comparativa chiara tra i sistemi attuali e quelli proposti; 

- Distanza geografica e decisionale, con rischio di disservizi e tempi di risposta più lunghi; 

- Appiattimento dell’innovazione locale, che spesso nasce proprio da iniziative comunali o consortili radicate sul territorio. 

LA NOSTRA PROPOSTA: 

Chiediamo ufficialmente: 

- l’apertura di tavoli di lavoro territoriali, con il coinvolgimento attivo dei Sindaci, delle società di gestione esistenti (come Coinger) e degli enti sovracomunali (Provincia, Regione); 

- la condivisione pubblica di analisi comparative su qualità, costi e livelli di servizio; 

-la definizione partecipata di criteri oggettivi prima di ogni scelta futura.

Non siamo contrari a valutare possibili miglioramenti, ma non accetteremo cambiamenti imposti dall’alto, che penalizzino i cittadini e allontanino i Comuni dal governo di un servizio tanto essenziale.

C.S.

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