Valle Olona | 17 luglio 2025, 13:08

«Un po’ di umiltà non guasterebbe», la sindaca Ermoni risponde alle accuse della minoranza

La sindaca di Gorla Minore interviene sulla modifica dell’articolo 43 dello Statuto comunale, respingendo le accuse delle opposizioni. «L’articolo non riguarda la partecipazione popolare ed è scritto in modo impreciso e inapplicabile», spiega la prima cittadina

«Un po’ di umiltà non guasterebbe», la sindaca Ermoni risponde alle accuse della minoranza

È la sindaca Fabiana Ermoni fare chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto la maggioranza di Gorla Minore a presentare in consiglio la modifica dell’articolo 43 comma 3, capoversi 2 e 3 dello Statuto Comunale, che ha scatenato le proteste delle minoranze (Leggi QUI e QUI).

«L’articolo che intendiamo abrogare – spiega la prima cittadina – in sostanza prevede che ogni Regolamento che debba essere approvato in Consiglio Comunale, sia preventivamente pubblicato all’Albo pretorio cartaceo o informatico affinché i gorlesi possano esporre le loro osservazioni.
La presentazione della modifica ha suscitato l’ira delle opposizioni, vecchie e nuove, che hanno gridato alla “preclusione della partecipazione dei cittadini” e a “togliere a chi abita in paese occasioni di informazione e confronto”».

Critiche che, secondo la sindaca, non sono coerenti con la natura del testo che si vuole abrogare: «Innanzitutto – prosegue Fabiana Ermoni – ricordiamo a tutte le opposizioni che l’articolo è inserito nel Titolo VII dello Statuto, alla voce “Funzione normativa” e non al “Titolo VI - Partecipazione popolare” quindi le ragioni da loro esposte sono nulle in partenza.
Lo Statuto, inoltre, era stato approvato il 30/01/2019 dall’Amministrazione guidata da Vittorio Landoni. Da quella data e fino alla fine del mandato, a giugno del 2024, sono stati approvati ben 20 regolamenti senza che sia mai stata adottata tale procedura. Alla faccia della loro sbandierata volontà di dare strumenti di partecipazione e voce ai cittadini!».

Secondo la maggioranza, poi, lo stesso articolo presenta anche delle carenze che ne rendono difficoltosa l’applicazione: «Ad ogni modo questo articolo in discussione, che va al di là delle previsioni di partecipazione popolare previsto dal Testo Unico degli enti locali (d. lgs. 267/2000), è carente di due aspetti fondamentali.
Non si sa, infatti, chi è deputato ad analizzare le osservazioni dei cittadini, se Sindaco, Giunta, Segretario comunale, Responsabili di servizio, e quali sino i regolamenti che possono o non possono essere soggetti a tale procedura (come, ad esempio, tutti i regolamenti relativi a tasse e tributi, oppure alle norme urbanistiche, atti esecutivi di norme legislative, ecc.).
Insomma, l’articolo 43 comma 3 è fatto male ed incongruente con le normative del Comune di Gorla Minore, nonché con quelle del Testo Unico degli Enti Locali».

È per questo che l’amministrazione invita le minoranze alla moderazione: «Un po’ di umiltà da parte soprattutto di chi queste norme a suo tempo le ha approvate - conclude la sindaca Ermoni - sarebbe stata meglio che gridare a inutili scandali sulla mancata partecipazione dei cittadini alla “res publica”.
Comunque, nel rispetto della norma in materia, articolo 6, comma 4 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli enti locali, che lo prevede e lo permette, la nostra Amministrazione provvederà ad apportare la modifica dello Statuto con votazione e approvazione ripetuta in due successive sedute da tenersi entro trenta giorni».

Più tardi la sindaca ha aggiunto un'ulteriore considerazione.

Mi vedo ancora costretta ad intervenire per un ulteriore momento di chiarezza. I diritti civili e politici dei cittadini sono sanciti dalla Costituzione e nessuno, ripeto nessuno, nemmeno un Sindaco può toccarli. Non serve una laurea per saperlo. I Regolamenti Comunali invece possono, ripeto POSSONO, introdurre degli strumenti aggiuntivi di partecipazione, ma questi devono essere chiari, utili, utilizzabili e di facile accesso.

Quello che è inserito nello Statuto Comunale e che proponiamo di abrogare è uno strumento fatto male, impreciso, incompleto e mai pubblicizzato dal 2019 e mai reso attivo proprio da chi lo ha introdotto ed ora grida allo scandalo (amministrazione Landoni).

Rassicuriamo i nostri concittadini che avranno ulteriori momenti e strumenti fruibili di partecipazione.

Detto ciò, mi affido all'intelligenza delle persone mentre, per quanto mi riguarda, continuo il mio lavoro per il nostro paese insieme agli Assessori e ai Consiglieri comunali; una squadra nella quale ognuno interviene per quanto di propria competenza, non limitandosi ad alzare la manina per votare.

E anche questo è un buon e concreto esempio di democrazia partecipata e non gridata.

L.G.

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