Una sfilata nel cuore dell'estate, aperta sotto il sole cocente. Nulla teme il Tarlisu con la Fudreta che si è trovato a lavorare anche a giugno. A ben altre temperature rispetto alle quali è abituato con il Carnevale, ma oltretutto la location era la Sicilia. Bellissima e rovente.
Un'esperienza che la Famiglia Sinaghina con Simone Colombo racconta in preda alla felicità: «Noi siamo soci del coordinamento maschere italiane - ricorda il presidente - e abbiamo partecipato all'assemblea nazionale. Siamo andati a Misterbianco, in provincia di Catania, uno dei Carnevali più importanti d'Italia e anche del mondo». Sì, perché qui non producono carri ma realizzano maschere di grandi dimensioni che portano sulle spalle e hanno affrontato sfilate anche a Dubai o Rio De Janeiro, per menzionare alcune località internazionali.
L'ospitalità siciliana a partire dal sindaco Marco Corsaro è stata eccezionale: c'erano oltre 200 maschere italiane ed è avvenuto il rinnovo delle cariche. Escursioni suggestive, come quella a una chiesa distrutta dall'Etna, poi assemblea e sfilata dalle 19.30 fino a mezzanotte. Non facile affrontare il percorso vestiti di tutto punto con tessuti non proprio light, ma la soddisfazione è stata tale che ha spazzato via ogni fatica. Anche 200 maschere di Misterbianco hanno ovviamente preso parte a questo momento.
«Sempre molto bello - rileva Simone Colombo, accanto a Monica Colombo - perché vedi culture e tradizioni diverse. C'erano 16 regioni rappresentate e ogni maschera aveva la sua storia». La finalità è sempre quella di conoscersi e far conoscere, tenere fede alla tradizione e scambiarsi opinioni ed esperienze.
«Siamo molto contenti - conclude Simone - perché ci siamo presentati e abbiamo portato il nome di Busto davanti a culture e persone lontane. Sì, per noi è una gioia».