Politica | 10 giugno 2025, 17:50

Il Consiglio regionale contro il blocco dei diesel Euro 5: «Colpirebbe 522mila lombardi»

Via libera alla mozione della Lega che chiede al governo di definire soluzioni alternative allo stop strutturale dei veicoli previsto dall’Europa a partire dal prossimo ottobre

Il Consiglio regionale contro il blocco dei diesel Euro 5: «Colpirebbe 522mila lombardi»

No al blocco della circolazione, a partire dal prossimo ottobre, per le auto diesel Euro 5. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato a maggioranza una mozione della Lega che chiede di definire misure alternative allo stop previsto dall’Europa nei Comuni con più di 30 mila abitanti della Pianura Padana. Lo stop si riferisce ai giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30, fino ad aprile 2026.

«Da anni ci battiamo per cercare di portare un po’ di buonsenso rispetto alle imposizioni – ha affermato il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, primo firmatario del documento –. L’Unione Europea non ha mai tenuto conto delle peculiarità del bacino padano, un’area molto popolosa e con una grande densità di industrie dove il ricircolo d’aria è minimo». E che, ha aggiunto, «rischia di essere l’unica area al mondo dove sono vietati i diesel Euro 5». Un divieto che per Corbetta, in un momento di difficoltà per molte famiglie, «sarebbe una follia».

Da ciò l’impegno richiesto al presidente Attilio Fontana e alla giunta di chiedere al governo italiano di «procedere all’approvazione e all’attuazione del Piano di azione nazionale per il miglioramento della qualità dell'aria previsto dall’articolo 14 del Decreto-Legge 131/2024, individuando misure di competenza statale nel settore della mobilità che, in tempi rapidi, definiscano, anche sulla base delle migliori tecnologie oggi disponibile e con l’obiettivo di un costante incremento della qualità dell’aria, soluzioni alternative al blocco strutturale dei veicoli N1, N2 e N3 alimentati a Diesel di categoria Euro 5».

Si chiede inoltre all’esecutivo di «aprire un dialogo con la Commissione europea per discutere e valutare l’adeguatezza delle tempistiche per il raggiungimento dei livelli di qualità dell’aria» e di «perseguire in tutte le sedi opportune una politica di transizione ecologica attenta alle peculiarità del territorio, delle sue caratteristiche economiche e sociali oltre che ambientali e morfologiche, favorendo la transizione ecologica e ambientale anche mediante la messa a disposizione e l'implementazione di risorse economiche dedicate da parte dello Stato e dell’Ue».

L’assessore: «Fate fare alla Lombardia la Lombardia»

«Fate fare alla Lombardia la Lombardia». Così l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione. Che dettaglia: «Abbiamo già dimostrato qual è il percorso e come raggiungere gli obiettivi dell’Europa in termini di riduzione degli inquinanti. In 20 anni abbiamo ridotto del 40 per cento le emissioni. Abbiamo fatto meglio di tutti. Questo percorso “alla lombarda” è stato fatto con incentivi, con lo sviluppo di nuove tecnologie e contributi per gli impianti, investimenti per il Tpl. Il blocco colpirebbe 522mila lombardi: vi pare possibile chiedere loro di cambiare l’auto? Non è ammissibile, non lo farebbero perché non potrebbero farlo economicamente».

Battibecco col capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino che, quando l’assessore ha detto che «la Commissione europea certifica che siamo coloro che emettono meno Pm 10 e Pm 2,5 in Europa», ha obiettato: «Ma ci crede davvero?».

Bocciata la mozione del Pd

La mozione, poi sottoscritta da altri esponenti della maggioranza, era stata da subito firmata da Giulio Gallera: «Ci sono direttive europee figlie di un furore ideologico che sta provocando disagi ai cittadini di questo continente – ha affermato il consigliere di Forza Italia –. C’è un accanimento per ridurre dell’uno per cento le emissioni di Co2».

Il Partito Democratico ha presentato una mozione "abbinata" chiedendo, tra l’altro, «di affidare lo studio complessivo dei dati riguardanti l’inquinamento a una ricerca che possa essere svolta da uno dei principali atenei lombardi al fine di garantire un approccio scientifico all’analisi della situazione e un supporto alle soluzioni». «L’approccio deve essere tecnico e misurabile», ha insistito Roberta Vallacchi, prima firmataria.
La mozione dem è stata però bocciata, mentre quella della maggioranza ha ottenuto il via libera dell’assise. Durante il voto, il gruppo della Lega ha mostrato cartelli con le scritte «Stop eurofollie» e «Basta colpire i lombardi».

Riccardo Canetta

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