Dopo l’introduzione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery, miglior recupero dopo chirurgia) per la chirurgia colorettale e in vista della sua prossima estensione per altre procedure di chirurgia maggiore, la Chirurgia Generale Cittiglio-Angera, diretta dal dr. Stefano Rausei, e il Servizio di Anestesia e Gestione dei Blocchi operatori, diretto dal dr. Alessandro Bacuzzi e gestito su Cittiglio dal dr. Rosario Cacopardo, hanno recentemente implementato un protocollo di sala operatoria con l’impiego di un’anestesia spinale continua (CSA – Continuous Spinal Anesthesia) per l’esecuzione di procedure chirurgiche addominali, anche complesse, in pazienti fragili.
Il caso appena trattato riguardava una paziente quasi novantenne, con recente embolia polmonare, giunta per fistola tra intestino e apparato ginecologico, che necessitava di una derivazione intestinale con urgenza differibile. La paziente, classificata come ASA IV (paziente affetta da condizioni che rappresentano una costante minaccia alla sopravvivenza), è stata sottoposta all'intervento chirurgico tramite l’impiego della CSA, che ha permesso di evitare l’anestesia generale con notevoli benefici clinici.
L’intervento si è svolto in sicurezza, senza complicanze maggiori e, per l’intera durata della procedura, la paziente è rimasta vigile, interagendo con l’équipe medica e mantenendo un buon livello di comfort.
L’utilizzo di questa tecnica anestesiologica, in questo caso, ha permesso anche di evitare il ricovero in terapia intensiva, altrimenti necessario per il risveglio protetto dopo anestesia generale. La degenza è stata breve, con dimissione in buone condizioni cliniche in terza giornata post-operatoria.
“Le tecniche di anestesia loco-regionale si associano ad una riduzione delle complicanze respiratorie e garantiscono un eccellente controllo del dolore – spiegano i dottori Rausei e Cacopardo - Associate ad appropriati protocolli di gestione perioperatoria contribuiscono in modo determinante al benessere complessivo della paziente ed accelerano i tempi del decorso post-operatorio”.
L’integrazione di questa metodica anestesiologica sembra integrarsi bene anche per includere nel protocollo ERAS pazienti anziani e fragili, candidati a chirurgia maggiore, più spesso mininvasiva, al fine di promuoverne cure più sicure e personalizzate in uno specifico percorso clinico multidisciplinare.