Salute | 20 maggio 2025, 18:30

VIDEO. Bertolaso inaugura il secondo piano del Polichirurgico a Busto: «Invertita la tendenza, i medici arrivano»

L'assessore regionale fa anche una battuta sul nuovo ospedale e spiega: «Non funziona come con le strade vecchie che vengono trascurate e lasciate piene di buche. Qui si lavora sempre per migliorare»

VIDEO. Bertolaso inaugura il secondo piano del Polichirurgico a Busto: «Invertita la tendenza, i medici arrivano»

Giorno di inaugurazioni all'ospedale di Busto Arsizio e può apparire una contraddizione, visto che il progetto della nuova struttura va avanti. Ma l'assessore regionale Guido Bertolaso, oggi in visita appunto in via Arnaldo da Brescia, ribadisce come non sia così. Sì, fa la battuta - «Quasi non serve il nuovo ospedale», -  ma subito precisa che investire sugli edifici attuali è importante.

Alla presenza dei vertici dell'Asst Valle Olona, l'esponente della giunta Fontana ha tagliato il nastro al secondo piano del Polichirurgico, prima di andare a visitare la casa circondariale di via Cassano.

Sono state inaugurate le unità di Medicina d'urgenza (dieci letti) e Pneumologia (16 letti), ma Bertolaso ha potuto vedere anche il posto di polizia e il percorso del pronto soccorso, passando a esaminare l'Osservazione Breve Intensiva (200mila euro il costo dell'intervento per adattare e rendere operativi gli spazi). Poi è passato nei locali al secondo piano rinnovati con quattro milioni provenienti da fondi Pnrr, soffermandosi, fra l'altro, nell'area subintensiva respiratoria.

Alla presenza della dg Daniela Bianchi, del direttore sociosanitario John Tremamondo, della direttrice sanitaria Francesca Crespi, della direttrice amministrativa Stefania Stigliano e del sindaco Emanuele Antonelli, accanto all'assessore Alessandro Albani, Bertolaso si è detto convinto anche che c'è un futuro meno fosco a giudicare dalle risposte dei medici. C'è insomma un'inversione di tendenza per i concorsi. Prima però precisa proprio questi investimenti  (LEGGI QUI) hanno ragione di essere, eccome: «Sappiamo che un giorno questo ospedale dovrà chiudere perché ci sarà il nuovo. Comunque si rinnova, cresce, migliora, abitualmente se pensiamo a quando si apre una nuova strada, quella vecchia è abbandonata e piena di buche, trascurata. Qui non si lavora in questo modo. Si vuole raggiungere una sempre migliore qualità della ricerca».

I numeri secondo Bertolaso lo confermano: «Fino a qualche anno fa i bandi per le varie specialità andavano deserti. Oggi invece partecipano in tanti rispetto ai posti. I medici scelgono l'ospedale dove andare e se vengono qui, è perché sanno che c'è un progetto, personale motivato e strutture che permettono di lavorare al meglio».  

S. T.

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