Busto Arsizio | 05 maggio 2025, 14:08

Una nuova sala operativa “intelligente” per la Polizia locale di Busto. «Un gioiello e un esempio per il territorio»

L’inaugurazione al Comando ai Molini Marzoli, con il prefetto e le forze dell’ordine. Strategico l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, che consentirà di effettuare ricerche mirate post-evento ma anche di prevedere possibili criticità. Il sindaco: «Ora più telecamere all’avanguardia»

«Un gioiello del territorio e un esempio per tanti». Così il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha definito la nuova sala operativa della Polizia locale di Busto Arsizio inaugurata questa mattina.
Lo ha fatto dopo aver ascoltato nella sala Tramogge dei Molini Marzoli, lo stesso edificio che ospita il Comando, la presentazione delle novità tecnologiche che interessano la centrale. Dove, grazie all’Intelligenza artificiale, le possibilità operative degli agenti sono state potenziate in maniera importante.
Anche i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti – Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza –hanno seguito con particolare attenzione l’illustrazione dei nuovi sistemi, che fanno della sala operativa bustocca una delle più all’avanguardia non solo del territorio. Nella fase di analisi post-evento, è già possibile fare ricerche particolari, risparmiando un’enorme quantità di tempo. Mentre il sistema installato in venti telecamere della zona del centro consente di riconoscere e segnalare in tempo reale all’operatore situazioni di possibile irregolarità.

«Matteo, mi sa che dobbiamo impegnarci ad arrivare a 100 telecamere. Lasciare una città ancora più sicura non mi dispiacerebbe», ha detto il sindaco Emanuele Antonelli rivolgendosi all’assessore alla sicurezza Sabba. «E siamo a disposizione degli altri comuni. Più Comandi hanno questo sistema, meglio è per tutti», ha aggiunto il primo cittadino. Busto, insomma, vuole fare scuola all’insegna della sinergia.

Le novità

Sinergia è proprio la parola chiave ripetuta più volte dal comandante Stefano Lanna nel presentare il progetto, del valore complessivo di 180mila euro, parzialmente finanziato dal ministero dell’Interno con un contributo di 70mila euro nell’ambito del “Fondo unico giustizia europeo”. 

La centrale operativa è stata spostata in un nuovo locale e sono state ricavate due sale: la sala operativa, destinata all’attività di gestione ordinaria, e la sala di crisi, utilizzabile nel caso di eventi di natura straordinaria, come grosse manifestazioni pubbliche o emergenze.
I vari sistemi tecnologici sono stati potenziati in un’unica interfaccia operativa e cartografica, che comprende quindi telecamere, varchi Ocr e Ztl, impianto radio e tutte le piattaforme informative e di sistema. Sarà dunque più facile affrontare le ricerche di mezzi e persone.

L’impianto di videosorveglianza comunale è interconnesso con la sala operativa della Questura di Varese. A questo si aggiungono i collegamenti già esistenti con il Commissariato di Polizia di Stato e la compagnia dei Carabinieri di Busto.

L’intelligenza artificiale

Di particolare interesse l’acquisizione di nuovi strumenti tecnologici basati sull’Intelligenza artificiale su due fronti diversi: videoanalisi live di tipo predittivo e videoanalisi risolutiva multisorgente post-evento. Nel primo caso, si tratta della verifica di “anomalie” per prevedere situazioni di possibili irregolarità (risse, incidenti, problemi di traffico). «Insegniamo al sistema quali sono le situazioni anomale, che vengono così monitorate e segnalate tramite un “altert” all’operatore», ha spiegato Alberto Mazzocchi di Alma Sicurezza, una delle aziende partner del progetto insieme a Verbatel, New Elettric e Agesp Attività Strumentali.
Al momento sono venti – su 145 – le telecamere dotate di un sistema di video analisi live in grado di allertare gli agenti in caso di sospetta emergenza. Ma l’intenzione è quella di ampliarne il numero e l’assessore Sabba ha già effettuato un sopralluogo per valutare dove è opportuno posizionare gli apparecchi più moderni.

Con la video analisi post, il sistema può “guardare” ore e ore di video – in questo caso di tutte le videocamere ma anche di bodycam e altri apparecchi – e mostrare all’operatore soltanto quello che gli interessa: un determinato tipo di auto o furgoni con una certa scritta sulla fiancata, oppure solo le persone con la maglietta di quel colore. Intuibile quanto le ricerche possano essere rapide e mirate.

Tecnologia e persone

«Alla mancanza di risorse si risponde con la sinergia tra le diverse centrali – ha osservato il comandante Lanna –. Una sala operativa di questo tipo serve per dare sempre più risposte al cittadino».
Se la tecnologia è importante, rimane centrale il ruolo degli operatori. Lo ha detto il comandante e lo ha ribadito il sindaco Antonelli: «Io tengo innanzitutto alle persone e con le vostre capacità Busto può sentirsi sicura», ha detto il primo cittadino rivolgendosi agli agenti e citando il caso terribile dello stupro ai danni di una ragazzina, che Antonelli ha visitato insieme a loro: «Siete intervenuti con il cuore».

In un messaggio, l’assessore regionale alla Sicurezza Romano ha ringraziato la Polizia locale di Busto per «per lo spirito di sacrificio e il meritorio impegno profuso ogni giorno. La vostra divisa è spesso il primo baluardo di legalità a cui i cittadini si rivolgono quando sono in difficoltà. La sicurezza è una priorità della Regione e lavorando insieme potremo continuare a dimostrarlo».

L’assessore Sabba ha parlato di un progetto «fondamentale per la sicurezza in città. Le telecamere sono storicamente utili per individuare i responsabili, ma con questa integrazione andiamo a predire quello che può accadere. Oggi mancano “gli occhi”, e quelli elettronici possono suggerire dove concentrare il lavoro. È una rivoluzione, senza la quale una città come la nostra sarebbe sempre più in difficoltà».

Il prefetto Pasquariello ha rinnovato la stima per il Comando di Busto: «Vi ammiro da tempo e oggi avete dato un’ulteriore prova della passione con cui lavorate. E questa sala può diventare un riferimento anche per la Protezioni civile in caso di emergenza».

Riccardo Canetta

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