Ieri... oggi, è già domani | 21 novembre 2024, 05:01

"a tignoea" - il pipistrello

Pipistrello o Passerotto …. sono entrambi figli di Natura

"a tignoea" - il pipistrello

"scrìi caicossa su a tignoea" (scrivi qualcosa sul pipistrello) è il richiamo acuto del Giusepèn che al telefono quasi grida. Gli rendo noto che già nel libro che ho scritto, tratta il problema, il nostro Dialetto Bustocco da strada e ne ho fatto accenno. Giusepèn, tuttavia quasi "implora" di ribadire il concetto della "tignoea", per il fatto che "sunt'andei in dul bechè e lu al sa ragorda non cus'à le a tignoea" (sono andato dal macellaio e lui non si ricorda cos'è il pipistrello).

A dire la verità, so dove Giusepèn vuole andare a parare. Nello specifico, vuole far ricordare la "canzoncina o filastrocca" che si recitava a suo tempo riguardante la "tignoea" che, per l'appunto ha genere femminile in dialetto bustocco, ma ha genere maschile in italiano.

Rispolveriamo allora, la vecchia "canzoncina-filastrocca" che ogni Studente conosceva a memoria. Ed è questa che in ogni Scuola si recitava o si cantava. "a tignoea meza morta, s'e scundua dadre dàa porta e tuci i fioeu si mis a usò…..uhè tela li, tela lì, tela là" (il pipistrello, mezzo morto, si è nascosto dietro alla porta e tutti gli scolari si misero a urlare… "eccolo lì, eccolo lì, eccolo là").

Il prosieguo lo scrivo tutto d'un fiato: "ul prufèsui sentì sto rumui, lassà giù da curegi i erui e anca lu se mis a usò ….uhè tela lì, tela lì, tela là" (il professore, sentito questo rumore, smette di correggere gli errori e anch'egli si mette a urlare …. eccolo lì, eccolo lì, eccolo là).

"ul bidel, sentì sto burdèl , lassa giù a scua e ul sidèl e anca lu se mis a usò ….uhè tela lì, tela lì, tela là" (il bidello, sentito questo bordello, lascia giù la scopa e il secchio e anch'egli si mette a urlare … eccolo lì, eccolo lì, eccolo là).

"a maestra visèn àa finestra ….. (il resto non me lo ricordo più) …. imploro un aiuto agli esteti del Dialetto Bustoccoda strada, la traduzione di cui sopra è "la maestra che stazionava vicino alla finestra).

La morale della …. tiritera pone anzitutto una domanda: CHI HA VISTO LA TEGNOEA?

E arriva subitanea una risposta: NESSUNO eppure tutti erano impressionati dalle grida dei presenti che "testimoniavano" la paura, il timore, la circospezione di ciò che avrebbe causato il pipistrello. Che, per chi vuole saperne di più, legga quanto ho ricavato dallo ZINGARELLI che è il Vocabolario della Lingua italiana che consulto alla bisogna.

Il pipistrello è un animale notturno - è un mammifero dei Chirotteri, di color bruno scuro, caratterizzato da abitudini crepuscolari - è poco più lungo di 4 cm. ma con ampia apertura alare - ha ali nerastre ed è utilissimo divoratore di insetti  -  ….. assomiglia a un topo con le ali ed è per questo motivo che appare goffo e che fa specie la sua posizione di riposo …. testa in giù - se poi dovesse attaccarsi a una capigliatura abbondante è arduo fargli mollare la presa.

Tutto ciò è quanto basta per far apparire il pipistrello in maniera …. non troppo simpatica.

Torniamo alla MORALE della filastrocca esposta: a volte si ha timore di ciò che si avverte in giro, delle notizie sparse per intimorire la gente, per la descrizione delle paure su casi inventati o su elucubrazioni mentali per creare disordini e altro …. altro ancora. Quindi, (questa è solo un'opinione mia, del tutto personale) qualche volta, meglio guardare (non troppo da vicino) il pipistrello. Davvero, l'animale mi fa ribrezzo e mi incute un senso di disagio per come madre natura ha voluto "vestire" un topo, appioppandogli gli ali …. quindi, al di là del ribrezzo, so che il pipistrello è un "divoratore di insetti" …. la sua peculiarità positiva, ce l'ha.

Penso pure a quel passerotto ferito, inseguito dal cacciatore e che, disperato cercava un rifugio. Una mucca al pascolo si era accorta di quanto stava succedendo e offerse al passerotto di nascondersi sotto la sua coda. Il cacciatore giunse nei pressi della mucca e pensò di aspettare che il passerotto si facesse vedere …..ma la mucca defecò (in Bustocco si dice "buascia" lo sterco di vacca) e il passerotto sporco più che mai s'è sentito finito ed aveva perso ogni velleità di fuga. Il cacciatore visto "lo schifo" se ne andò via, incurante della possibile preda. Morale: non tutti coloro che ti buttano addosso la merda, ti vogliono male, ma … talvolta, ti salvano la vita!.

Pipistrello o Passerotto …. sono entrambi figli di Natura!

Gianluigi Marcora

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