Ieri... oggi, è già domani | 17 novembre 2024, 05:00

Forte …. come un filo d'erba

Si muove e si contorce, quasi soccombe, poi …. freme e non fugge, assapora il fischio dell'uragano e resta lì, in attesa del sole

Forte …. come un filo d'erba

Mi ha sempre affascinato, il filo dell'erba. Appare debole di fronte al vento che soffia. Si muove e si contorce, quasi soccombe, poi …. freme e non fugge, assapora il fischio dell'uragano e resta lì, in attesa del sole. Che arriverà presto, quando il silenzio del turbine ha cessato la sua corsa. Il filo d'erba non geme e non implora. Mostra il suo debole fiato di tempo, come a sorridere appena. Non teme la lama della falce che ne coglierà il fusto …. sa che appena giunge il sereno, quel filo d'erba mozzato, riprenderà la sua corsa e tornerà a salire … su, sempre più su …. dove il cielo risplende d'azzurro e il tetto dell'immaginazione è sempre più lontano. Non possiede velleità, il filo d'erba. Sa che la sua immaginazione farà risplendere i suoi tocchi di luce, che diventano cristalli sereni appena dopo l'aurora, quando il sole lo accompagnerà dolcemente, laddove il sospiro animerà la sua vita. Il filo d'erba è come la speranza. Vive quando lo fai vivere. Ci pensa la vita a proporgli le prove da affrontare e possibilmente, da superare. Ci sono gli zoccoli dei cavalli a frantumargli l'immagine, ma nulla potranno contro la sua radice, ben radicata nel terreno. L'uragano -poi- scivolerà addosso, come il marmo lascia fuggire la pioggia. Il turbine farà rotolare la sua forza, travolgendo alberi e sterpi, ma non potrà sciogliere dal terreno, la timida radice del filo d'erba.

Anche con la mietitura, il filo d'erba si dimostra coriaceo. Sa che parte di esso, diverrà biada per le giumente e foraggio per gli animali da cortile. Inesorabilmente, però, il filo d'erba riprenderà il suo corso di vita, fatto di utilità. Quel filo d'erba è il tipico rappresentante della vita. Scorre ovunque e forma i prati. E laddove i prati sono divelti o sradicati come si fa cogli alberi, il filo d'erba sposta la sua essenza: si mette al riparo in un ciglio di campagna, in prossimità di un bosco, oltre la feritoia di una capanna abbandonata e lasciata a giacere senza un camino a produrre il fuoco.

Ed eccolo, un bimbo a raccogliere una margherita selvaggia, sorta d'incanto tra un filo d'erba e un altro. I fiordalisi lo difendono e colorano il prato quasi fosse un giardino che inonda di colore la radura. Il filo d'erba, sembra sorridere. Procura a una farfalla il giaciglio del riposo. Sa che la ninfa non gli procurerà del male e, dentro la comune delicatezza, si arriva alla bellezza del disegno che ha quale sfondo un campo intero di fiorellini opachi e brillanti che rendono tenero il passaggio.

Il tocco di luce sopra un filo d'erba somiglia a un giardino di stelle in una notte serena. Il chiarore fa rumore, soltanto nell'anima. Che si muove nella Poesia di un pensiero fugace o dentro un anelito provato nel cuore. Ed ecco una mano gentile ad accarezzare il filo d'erba …. a procurare ristoro a chi gli si siede sopra,…. a donare un principio di verde a chi, insieme a un fiorellino di campo, coglie il filo d'erba coi suoi fratelli, per fare da contorno a un mazzetto d'amore, donato con uno sguardo dolce, dentro un sorriso. E mi appare TU, nella delicatezza dell'anima. Percorre quel prato, accarezzando l'erba. L'aria è dolce ed il tempo è mite. La pelle è rorida e fresca, dopo un temporale fuggito. C'è il mio sorriso per TU che l'abbraccia; il mio canto di deboli note col pensiero di echi di voce che trastullano un'idea …. un sogno che avvalora uno sguardo di cuore. Immagino un violino stridente e un pianoforte roboante …. fanno Poesia, dentro la musica ritmata di battiti d'emozione che mettono in moto le sensazioni più care … sibili di dolcezze, delicatezze di baci sommessi, come a donare a quel filo d'erba, l'importanza della sua presenza. E la mia mano scivola sulla sua. Delicatamente, come delicata ed elegante è TU che muove i suoi passi danzando e avanza, inesorabilmente verso di me e, senza parole, si tuffa fra le mie braccia che fanno da argine al suo corpo docile che mi inonda di beatitudine. Il trillo dei passeri promuove l'orchestra, l'arpa delle felci tiene il ritmo e lo scampanio lontano promuove un abbraccio che si colora di luce e rende la vita serena, mai oltraggiata dal tempo che fugge. Sospira e sorride, quel dolce filo d'erba!

 

 

Gianluigi Marcora

Leggi tutte le notizie di IERI... OGGI, È GIÀ DOMANI ›
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore