Il Titolo del "pezzo" è quasi un detto evangelico, ma Giusepèn taglia corto: "lu disèan i me vegi a Busti e lu di anca men, in cò" (lo dicevano i miei vecchi a Busto Arsizio -per dire dei suoi genitori- e lo dico anch'io in casa). Quindi, analizziamo il problema. Vero (come diceva mamma) che "i cò in fèi da sassu e gan tuci ul so fracassu" (le case sono di sasso -ogni materiale edile che serve per la loro costruzione- e hanno tutte il loro fracasso). Per dire delle "discussioni", ma sono il "busca" (pagliuzza) e la "trae" (trave) ad essere protagonisti del Dialetto Bustocco da strada, di oggi.
La discussione fa parte del dialogo e tutto ciò che si dice, merita sia l'attenzione dell'oggetto di cui si parla sia il modo con cui si discute. Quando, tuttavia, si arriva ad alzare la voce o non "spiegarsi bene" si giunge al "ogni busca l'e 'na trae" per dire che ogni piccolo "cavillo" va spiegato e possibilmente, risolto. Senza una chiarificazione, si giunge alle in comprensioni e ogni "granello di polvere" diventa un macigno.
Vero (come dice mamma) che le case "in fèi da sassu" (costruito con malta, cemento e … tutto il resto), ma tutte le abitazioni, sono zeppe di "fracassu" (discussione, lieve o esasperata) e ciò avviene per cause, mille volte suscettibili di puntualizzazione che sfociano (quasi sempre) nella soluzione.
La tipica "diatriba" riguarda gli interessi. In una Società Patriarcale (che in realtà è una Società Matriarcale) chi decideva (dalla piccola spesa a qualcosa di più grande, come l'acquisto di un aratro nuovo o di un trattore o di un attrezzo o addirittura a una manutenzione dell'abitazione) era il papà a decidere. Tutti gli altri potevano annuire e magari puntualizzare, ma dopo l'ultima parola che spettava al babbo, non erano ammesse altre discussioni. Anche perché (e qui entra in discorso la …. Società Matriarcale) era la mamma, la "confidente-principe" prima di affrontare i figli ed era lei, con il suo tatto di donna (io, la chiamo furbizia) a far capire al suo coniuge che, per il quieto vivere, si sarebbe dovuto "tenere presente" questo o quel …. suggerimento.
Quindi, si …. procedeva alla spesa; dall'accaparramento delle vivande, ai vestiti, alla …. logistica. Oppure si procedeva all'investimento, tenendo presente il "sacrosanto risparmio" che ogni buona famiglia doveva effettuare per un causa indelebile "a s'à non ma l'à o a finì o, s'à mai" (non i sa come va a finire o … non si sa, mai". Era per l'incertezza del futuro che occorreva risparmiare, magari "daghi sberlài àa buca", maniera folcloristica per dire fare sacrifici e non certo a "prendersi a berle". Bello dialogare (dice Giusepèn) davanti a un bicchiere di Nocino e … in pace!