A Marnate torna il bando per le borse di studio: «Investiamo sui giovani»

Anche quest’anno l’amministrazione di Marnate ha deciso di premiare l’impegno degli studenti residenti in paese erogando due diverse borse di studio destinate a chi ha superato gli esami delle scuole secondarie di primo e secondo grado con una votazione pari o superiore a 9/10 e a 90/100.

Per fare domanda per le due borse di studio è necessario in primo luogo aver ottenuto la valutazione richiesta in sede di esame di stato nell’anno scolastico 2022/2023; inoltre si deve essere residenti a Marnate da almeno un anno ed essere iscritti al ciclo di studi successivo nell’anno scolastico 2023/2024.

«Si tratta del secondo anno in cui proponiamo quest’iniziativa – spiega il sindaco Elisabetta Galli – che abbiamo fortemente voluto poiché crediamo che sia fondamentale incentivare i giovani al proseguimento del proprio percorso di studi oltre la soglia dell’obbligo, così da contrastare il più possibile il fenomeno dell’abbandono scolastico.
In questo modo, infatti, oltre che arricchire al meglio il proprio bagaglio di conoscenza personale, i nostri giovani potranno favorire anche la crescita culturale complessiva della comunità».

Per poter richiedere di avere accesso a questo riconoscimento è necessario scaricare l’apposito modulo presente sul sito del comune di Marnate e rispedirlo, unitamente ai documenti richiesti, all’ufficio protocollo all’indirizzo mail protocollo@comune.marnate.va.it entro e non oltre le ore 12 del 06 novembre 2023.

«Crediamo che momenti come questo siano estremamente importanti – sottolinea la prima cittadina – poiché per i nostri ragazzi rappresentano anche un riconoscimento per il lavoro svolto e per gli sforzi e i sacrifici che hanno dovuto affrontare per raggiungere votazioni così meritevoli.
Investire sui giovani anche sotto questi aspetti è fondamentale per la crescita del nostro paese, ed è per questo che stiamo facendo tutto quanto è in nostro potere per farli sentire parte della comunità e fornire loro spazi sicuri, come il San Sebastiano, dove poter crescere ed esprimersi in libertà».