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Gallarate | 06 settembre 2023, 16:28

Opere per Gallarate, più 4 milioni di costi: monito di Città è vita

La formazione civica, con il consigliere comunale Cesare Coppe, punta l’attenzione su scuola di Madonna in Campagna, Palazzetto e sottopasso di via Bolivia. Quest'ultima considerata «...opera progettata in altri tempi, la sua utilità è da dimostrare». Monito sulll’indebitamento

Cesare Coppe (CèV)

Cesare Coppe (CèV)

«Soltanto negli ultimi giorni abbiamo appreso dai giornali dell'aumento dei costi per realizzare la Scuola media di Madonna in Campagna da 5,18 a 6,9 milioni di euro e del sottopasso di via Bolivia da 4,9 a 7,2 milioni. Non è ancora chiaro chi si accollerà il rincaro; il contratto sottoscritto con RFI non lo definisce. Insomma, mancano all'appello più di 4 milioni».

Parte dai numeri l’intervento che il consigliere comunale Cesare Coppe (Cèv) dedica all’aumento dei costi per le opere pubbliche, fenomeno noto e generalizzato. Ed è nel contesto gallaratese che l’esponente civico cala le proprie considerazioni, auspicando che l’Amministrazione comunale si muova verso prospettive bene a fuoco e ponderate. Anche tenendo in considerazione un indebitamento sul quale influirà la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport, opera sulla quale Città è Vita nutre più di un dubbio. «Ci aspettiamo – auspica Coppe - che la presentazione del bilancio consolidato del Comune diventi anche l'occasione per una variazione sul bilancio previsionale 2023-2025, in considerazione degli ingenti aumenti previsti sulla realizzazione delle opere. Al contempo, ci aspettiamo che questa variazione di bilancio concretizzi scelte amministrative ben precise, frutto di una visione per la città: la coperta è corta. Il bilancio 2023-2025 già prevede di raddoppiare il debito dei cittadini gallaratesi accendendo mutui per finanziare la costruzione di un Palazzetto dello Sport da 6 milioni di euro. Aspettiamo da mesi che la Giunta ci dica perché serve un Palazzetto da 1.000 posti, perché una palestra importante, che non potrà nemmeno essere sfruttata dagli istituti scolastici è utile lì (rione Moriggia, Ndr), a ridosso di un bosco e con una sola via di accesso, perché è una priorità e perché è strategico investire sul basket e non su altre discipline sportive che lamentano al pari carenze di strutture. Sul Palazzetto dello Sport ho già manifestato tutta la mia contrarietà in Consiglio comunale. Alla luce delle ultime notizie […] però, voglio concentrarmi sul progetto di un'opera fuori dal tempo e fuori dalla realtà, il sottopasso di via Bolivia».

Il consigliere comunale ripercorre, dunque, la storia di un progetto il cui scopo era, fra l’altro, eliminare una volta per tutte i passaggi a livello in città. Un disegno divenuto sempre più costoso. «Doveva servire una zona manifatturiera che contava migliaia di operai. Oggi di quel passato non è rimasto nulla ed il progetto prevede lo sbancamento di parte della collina (siamo in zona Crenna, Ndr), lo sbocco di un sottopasso tra due abitazioni, in un quartiere residenziale, e la creazione di un marciapiedi e una pista ciclabile ciechi. Se possiamo ipotizzare che l'opera alleggerisca il traffico negli orari di punta delle scuole elementari di Crenna e dei plessi scolastici di viale dei Tigli/via Confalonieri (per cui non sono comunque state effettuate rilevazioni), non sappiamo quali conseguenze potrebbe provocare l'apertura di un nuovo asse viario nord-sud, sul quartiere residenziale e sulla già critica viabilità dell'incrocio via Campo dei Fiori/via del Lavoro. L'utilità dell'opera è ancora da dimostrare e le conseguenze della sua realizzazione ancora da indagare. Francamente, spendere 7,2 milioni in questo modo è uno sperpero di denaro che grida vendetta».

Coppe tira le somme toccando due tasti in particolare: il ricorso a mutui, sul quale predica attenzione, e il nesso tra possibilità di attrarre risorse e opportunità degli investimenti: «È giunto il momento di fare delle scelte: non si può continuare a fare debito, a lasciare ai nostri figli da pagare infrastrutture per cui non siamo assolutamente certi siano loro indispensabili. Il rovescio della medaglia è, in alcuni casi, il dover rinunciare a risorse esterne ricevute da Regione, Ministeri o Unione Europea. L'attrarre risorse dall'esterno tuttavia non può essere l'unico criterio di scelta di un'amministrazione pubblica [...] Fare delle scelte vuol dire programmare, avere una visione e di questo ha bisogno questa Città. Non di tagli di nastri, non di opere decontestualizzate e fuori dal tempo. Ha bisogno di pianificazione, di strumenti urbanistici aggiornati (quelli in vigore sono scaduti da anni), ha un'estrema necessità di guardare a come vivono e si spostano i cittadini, chiede di realizzare ed investire in opere realmente strategiche. Per questo esorto la Giunta comunale a fare delle scelte coraggiose ed a fornirci degli obiettivi, delle linee strategiche su cui anche noi minoranze possiamo fornire il nostro sostegno».

Stefano Tosi

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