Un detto "capriccioso" che soleva ripetere mia madre, "daghi a chèl can, pica chèl can, marmua su chèl can" (picchia quel cane, picchialo ancora, quel cane, parla male di quel cane). Il fondo di verità emerge dopo averne analizzato il senso. Il riferimento al cane è bonario. Il cane (lo si dice e lo si ribadisce) è il migliore amico dell'uomo; quindi "colpirlo" è come "colpire" l'uomo in tutto e per tutto.
Qui, il detto è utilizzato per chi difende il Dialetto Bustocco da strada. Il "cane" in oggetto è rivolto a me. E non mi lagno. Lo considero uno sfogo (quello perpetrato dai miei denigratori) di bassa lega. Per una considerazione semplice: per confutare le mie tesi, basta produrre tesi avverse. Possiamo poi dibattere quelle tesi e considerare dove sta il "grano" e dove sta la "pula".
Certe affermazioni recondite buttate in giro nell'anonimato o (peggio) nell'antro di riunioni di "pochi", simile a quelle dei "carbonari" lasciano intatto il problema e non offrono alcun contributo alla disquisizione. Di Bustocchi autentici ("nativi e lavativi") ne sono rimasti pochi. Io, fra loro. Il resto è Bustese: chi a Busto è arrivato per caso, chi ha qualche parentela indigena, chi ha sposato uno o una di Busto Arsizio. Non parliamo poi di chi ha appreso il Dialetto Bustocco a 30 anni (sic).
Il problema, tuttavia, non è questo. Si parla troppo di "idioma che scompare" e si fa nulla per arginare il problema. Chi parla Bustocco deve "insegnarlo" a chi lo vuole apprendere. Ed è ciò che auspico, con tutte le mie forze. Incredibile che i miei due libri sul Dialetto Bustocco da strada stanno ottenendo un successo non preventivato: "ul Giusepèn" ha avuto ben due Edizioni, mentre "Giusepèn e Maria" è in fase di Ristampa per la Seconda Edizione, dopo non meno di tre mesi.
Lascio perdere le "illazioni". Ciò che conta è la Documentazione Fiscale; quindi eccoci alla realtà. A settembre sarà in Libreria (ufficialmente) la Seconda Edizione di "Giusepèn e Maria" e chi volesse accaparrarsi il libro, potrebbe prenotarlo presso la Libreria Boragno di via Milano 4 a Busto Arsizio. Ma c'è di più. Grazie alle Commissioni di Aziende Locali (e non solo di Busto Arsizio) la GMC Editore sta predisponendo una specie di Strenna Natalizia, personalizzando ogni copia del libro con tanto di logo (marchio) dell'Azienda che lo offre. Quindi, sarà questa iniziativa, la Terza Edizione del libro "Giusepèn e Maria" che conclude il ciclo dedicato al Dialetto Bustocco da strada, a mia firma.
Che aggiungere? Che il "cane" è rimasto solo a divulgare il Dialetto Bustocco da strada, a ragion veduta. La "bellezza" dell'iniziativa sta nel fatto che sono i figli dei Bustocchi a voler sapere "tutto" sulle nostre radici e ad essere in grado di diffondere a loro volta il PREZIOSO Dialetto Bustocco da strada, senza "intrusioni" di ciò che con Busto Arsizio c'entra nulla. Fin d'ora, una invito: difendete quel "cane" che dal momento in cui succhiava il latte materno sino ad oggi, è autentico Bustocco "nativo e lavativo" e non altro. Il resto "in tuci gran ball" (sono tutte frottole).