Andrea Pellicini, deputato varesino di Fratelli d’Italia, accende i riflettori su quella che definisce «l’insostenibile situazione in cui da tempo versa l’ufficio del Giudice di pace di Busto Arsizio», con sede dislocata a Gallarate.
Lo fa attraverso un’interrogazione a risposta scritta indirizzata la ministro della Giustizia Carlo Nordio, in cui rende noto che per tale situazione il Consiglio dell’ordine degli Avvocati bustocco «ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il Foro di Busto Arsizio».
Pellicini – di professione avvocato – evidenzia che presso questo ufficio «vengono iscritti a ruolo annualmente più di 5.000 procedimenti nel settore civile e sopravvengono circa 300 nuovi processi nel settore penale».
Ma lo stesso «ha in forza soltanto tre Giudici di pace (ora Gop) nel settore civile (di cui uno peraltro è anche impegnato nel penale) e uno solo nel settore penale». Quanto al personale amministrativo, «rispetto ad una pianta organica di nove unità, se ne trovano effettivamente in servizio solamente tre a tempo pieno e una a tempo parziale».
A causa di queste carenze di organico, «le udienze di precisazione delle conclusioni in sede civile vengono rinviate a distanza di tre anni (attualmente al mese di aprile 2026)». Una «dilatazione dei tempi è destinata a peggiorare, in ragione dell’estensione della competenza per valore del Giudice di pace a seguito della riforma Cartabia».
Inoltre, prosegue il deputato di Luino, «è stato evidenziato che le cancellerie sono costrette a restare aperte al pubblico soltanto in giorni e a orari ridotti e a rimanere chiuse per il resto del tempo, allo scopo di poter organizzare il lavoro essenziale. Nei casi di improvvisa malattia o assenza del personale di cancelleria, gli uffici assai frequentemente rimangono chiusi senza alcun preavviso all’utenza, con evidenti disagi e disservizi per tutti».
Pellicini parla di «un’intollerabile difficoltà per gli avvocati e per gli utenti tutti nell’accesso alla giustizia e nella gestione dei propri tempi», facendo anche notare che «il territorio di Busto Arsizio è uno dei più dinamici a livello nazionale dal punto di vista imprenditoriale, pertanto, il malfunzionamento dell’ufficio del Giudice di pace sta creando pregiudizio, oltre che ai cittadini, anche a moltissime imprese, le quali, a causa dei ritardi della giustizia, rischiano di perdere terreno in tema di competitività».
Alla luce di tutto ciò, «sarebbe auspicabile che la pianta organica amministrativa dell’ufficio fosse effettivamente ed interamente coperta e che siano assegnati all’ufficio nuovi magistrati».
Pertanto, l’onorevole Pellicini chiede al ministro se sia a conoscenza di questa situazione e «quali iniziative intenda assumere al fine di consentire all’ufficio del Giudice di pace di Busto Arsizio di poter tornare ad operare con efficacia ed efficienza».
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