Arrivare dalle scale esterne, quelle verso il piazzale del mercato, porta un sussulto a chi magari non usa il treno tutti i giorni. Alla stazione Nord di Busto Arsizio gabbiotti in fondo sulle scale, più avanti ecco che le scale mobili - per chi deve risalire - funzionano, ma il gaudio è lesto a interrompersi: i lavori per il nuovo ascensore devono attendere.
La conclusione del cantiere di sostituzione dell'impianto, originariamente annunciata per il 16 marzo, ormai è già slittata di un mese e mezzo. Un cartello comunica che «la messa in esercizio è prevista entro il 30 aprile», porgendo le scuse per l'attesa. I problemi di approvvigionamento rendono complessi i lavori. Ma non c'è scritto anche come si debba comportare chi è in carrozzina e vuole prendere il treno: perché è un suo diritto entrare in una stazione e salire a bordo di un convoglio.
Lo scalo in questione è uno dei più nevralgici del territorio, da qui oltre ai treni regionali partono sia i Malpensa Express per Cadorna sia quelli per la Centrale e transitano anche treni ticinesi.
Questione di "Fili"? Certo, il futuro passa da qui, da quello che è stato definito uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana ed extraurbana in Europa. LEGGI QUI
Resta il fatto che in questo periodo prendere il treno alle Nord presenta un'immagine mogia, di provvisorio che perdura. Buongiorno tristezza, viene da dire ancor prima di entrare guardando la vegetazione fuori, a maggior ragione in una giornata ancora un po' grigia: alberi che di primavera non ne vogliono sapere oppure piante che invece sprigionano i fiori ma attirano anche l'attenzione dei soliti incivili. Così il terreno si colora spesso di rifiuti. Si varca la soglia della stazione, si incappa nel cantiere dell'ascensore appunto, ci accoglie anche una bici legata con il lucchetto in cima alle scale. Arriva il Malpensa Express: speriamo almeno doppio, visto che è ora di punta, altrimenti si rischia di restare a terra ancora un po' e guardarsi in giro sognando la nuova stagione di questo scalo ferroviario, per ora troppo macchiato di inverno.