/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 21 febbraio 2023, 13:36

Multe in via Roma, Porfidio da Padova a Busto per protestare

L’ex consigliere comunale ha percorso 300 chilometri per riaprire la sede del movimento La Voce della Città e riaccendere la polemica per le sanzioni alle persone con disabilità che non comunicano il transito nella Ztl. Una sua storica battaglia che portò anche a una sentenza della Cassazione

Multe in via Roma, Porfidio da Padova a Busto per protestare

Aveva annunciato che avrebbe percorso trecento chilometri – da Stanghella, nel Padovano, dove si è traferito da qualche tempo, a Busto Arsizio – per protestare contro le sanzioni ricevute dalla figlia (provvista del contrassegno disabili) per essere transitata nella Ztl di via Roma senza darne comunicazione (leggi qui).
Detto, fatto. Audio Porfidio ha riaperto la sede in via Cadorna della Voce della Città, il movimento con cui ha fatto parte del Consiglio comunale, per scagliarsi contro l’amministrazione.

Incontrando la stampa, Porfidio ha ripercorso la vicenda della figlia Monica, multata in due occasioni sebbene – come ricordato in una lettera inviata dal suo legale all’assessore alla Mobilità Salvatore Loschiavo e alla Polizia locale – la Cassazione aveva dichiarato che «l’ingresso del disabile nella zona Ztl non è illegittimo, neppure se non viene fatta comunicazione nelle 48 ore successive».
La sentenza, datata 14 settembre 2017, era arrivata dopo anni di proteste e manifestazioni orchestrate dallo stesso Porfidio.

Il quale, ora, torna alla carica. Il fatto che i verbali siano stati archiviati in autotutela, per l’ex consigliere comunale non cambia la sostanza (l’assessore Loschiavo aveva anche spiegato che c’è la possibilità di annullare d’ufficio le multe rivolgendosi al comando).
Porfidio si dice infatti pronto a esporre quanto accaduto alla Procura della Repubblica e ribadisce la richiesta di dimissioni dell’esponente di giunta.


«Cambiano i suonatori ma la musica in città è sempre la stessa – afferma –. Pensavo che le cose sarebbero migliorate, ma così non è, altro che inviti e campagne per venire a vivere a Busto. Io, sebbene a questa città sia legatissimo, me ne sono andato».
Ma questa vicenda, «che riguarda persone con disabilità, quindi in stato di fragilità», lo ha indotto a fare ritorno qui per qualche giorno. «E non certo perché c’è di mezzo mia figlia», precisa.

Porfidio se la prende con la giunta, ponendo l’accento sul «fior di stipendio» di sindaco e assessori, ma anche col Consiglio comunale: «Dov’è l’opposizione?».
«Busto mi ha dato tanto e io ho cercato di restituire qualcosa», ribadisce, citando anche la statua della Giustizia donata alla città e posizionata nell’aiuola della procura, «mai rimessa al suo posto dopo che essere stata abbattuta».

«Mi sono trasferito a Stanghella, un paese piccolo, ma dove ci sono una disponibilità al dialogo e un’attenzione alle esigenze dei cittadini encomiabili», afferma Porfidio. Ma, come si nota, il suo interesse per le vicende bustocche non è venuto meno.

Dopo la sua denuncia, tra l’altro, il gruppo consiliare di opposizione Popolo, Riforme e Libertà ha presentato una mozione in cui si chiede «modificare la procedura di accesso alle Ztl dei veicoli dotati di contrassegno disabili» e «rivedere il processo sanzionatorio, evitando di comminare multe ai veicoli con targa abbinata al pass disabili».
Il documento verrà discusso giovedì in commissione Viabilità.

Riccardo Canetta

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore