Il "fa naguta" (fa nulla), lo catechizza Giusepèn è da interpretare. "fa naguta" in senso (fa niente, figurati, è successo nulla) va interpretato come un atto di cortesia, rivolto a chi inconsciamente ci urta o a chi, sempre inconsciamente commette nei nostri confronti, una scortesia. "fa naguta" per dire "ho capito che non volevi offendere e nemmeno fare il furbetto".
Poi c'è un altro "fa naguta" a cui veniva risposto che "ul fa naguta, l'à mai lauà" (chi fa nulla ha mai lavorato) ed è rivolto alle "sanguisughe" che millantano il lavoro; che tentano il raggiro, abusando della carità delle persone buone; chi si sottrae ai propri doveri e che, pur di attuare il raggiro, camuffa la realtà, rendendola una "scusa" pur di non lavorare.
Fatto è che costoro; gli sfaccendati, onorano l'ozio e ne fanno un vanto, come a dire che chi lavora e ha la dignità del Lavoro, appartiene a una vecchia valutazione della dignità. Per costoro, il Lavoro è da evitare …. tanto (dicono) c'è chi può lavorare al posto mio …. io mi limito a osservare, ma non solo … io devo usufruire del lavoro di un altro, per campare a meraviglia.
Cade a fagiolo un detto che è diventato una barzelletta. Ve la racconto in maniera spicciola: un tale (si suppone un imprenditore) in un Teatro gremito in ogni ordine di posti, annuncia alla platea che avrebbe tirato a sorte un numero in base a quanto è inciso su una targhetta abbinata a ogni posto a sedere. Tutti in silenzio ed ecco estratto il numero (facciamo ipoteticamente il 321). Si alza il tizio (disoccupato, quindi senza lavoro, ma non in cerca di lavoro) e dice "che sfiga: proprio a me doveva capitare?" - prendetela come barzelletta, ma di questi tempi, proprio per il "RdC" (Reddito di Cittadinanza) totalmente privo di autentica consistenza "promozionale" chi è stato "scelto" per un lavoro, ha avanzato distinguo e perplessità, rifiutando quella fonte di reddito. Pensavo (e penso) che il Reddito di Cittadinanza volesse aiutare (AIUTARE) gli indigenti, non mantenere i "fa naguta" e che potesse aiutare chi ha la buona volontà di lavorare, di avere uno stipendio dignitoso. Faccio un esempio: gli Albergatori (ma posso citare altre categorie di Datori di Lavoro) hanno richiesto "camerieri" (e altro) proponendo condizioni di lavoro "blasfeme": orari di servizio incresciosi, stipendi da fame e nessuna tutela …. anzi, taluni hanno propugnato il "lavoro nero". E in pochi hanno accettato "condizioni capestro" che col Lavoro hanno nulla a che fare. Soluzione? Proposta mia: RdC pari a 700 Euro mensili + 600 Euro offerti dall'Albergatore fanno 1300 Euro mensili. Da una parte, la Legge consente il "contributo" e dall'altra, il Datore di Lavoro paga le tasse solo per la parte di sua competenza; nella fattispecie 600 Euro mensili - ci vuole un esperto in Economia per arrivare a ciò?
Poi c'è la "vicinanza" del "posto di lavoro", ma ogni Comune (tutti i Comuni) hanno lavori sociali da far svolgere, qual è quindi il problema della "vicinanza?" - ci sono boschi da pulire, argini di fiume da tutelare, fondali di fiumi da drenare, piazze sporche …. quali problemi si pongono in aggiunta? - invece (e Giusepèn è indignato) su 10 fruitori del RdC ben 7 sono fuori posto e solo 3 ne hanno diritto. Dentro quei 7 c'è di tutto …. mafiosi, indegni, strafottenti e persino ricchi … ricchi che ogni mese riscuotono soldi che dovrebbero servire a risolver eil problema della povertà. Ogni ulteriore mio commento è superfluo. Giusepèn al cin-cin col Nocino dice "viva un Lauà". D'accordo Giusepèn.