Made in Italy, made in Samarate, rigorosamente in via Pellico. «Prima, a essere pignoli, eravamo in un altro cortiletto».
Prima, in un cammino lungo un secolo che il liquorificio Garbini ha celebrato con l’amaro dedicato a nonno Leone. Perché è da lui che è cominciato tutto. Le vecchie foto e gli attrezzi conservati tra gli scaffali, assieme alle antiche ricette, lo testimoniano.
«Era un falegname - spiega Enrico Gacati - La molla per iniziare? Non sappiamo, ma ho sentito anche di altre ditte di questo settore i cui fondatori venivano dal legno». Una storia di famiglia, non solo nel passaggio di generazione in generazione, ma perché ci si dava una mano già all’inizio di quell’avventura. Un parente che andava in America e riusciva a mettere da parte qualche gruzzoletto, magari offriva il proprio contributo.
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Le epoche e i gusti
Il primo prodotto? «ll marsala all’uovo, molto conosciuto - spiega Enrico, che porta il nome dello zio - fino a dieci anni fa lo facevamo ancora, con uova fresche. E le gazzose». Prodotti che incontrano il favore dell’epoca, poi cambiano i gusti, ma c’è qualcosa - letteralmente - che ha mantenuto il proprio ruolo di riferimento: Un Quai Cos. Perché così si diceva, in dialetto, sorride Enrico: andiamo a bere un quai cos. E così è rimasto: è un liquore alle erbe dal gusto amabile e dal colore ambrato - recita l’etichetta - ottenuto dall'infusione di diversi tipi di erbe. Tra queste, note di arancio, china e genziana.
Nel tempo di guerra zio Enrico è stato molto attivo in ditta: «Poi è entrato mio padre, che veniva da Busto. Io ho quasi 71 anni e dal ’75 sono qui… la volontà c’è ancora» sorride Gacati i cui occhi brillano ancora quando si parla dei suoi liquori. Oggi è lui che fa tutto, la figlia Marzia l’aiuta ad esempio con le etichette che sono un piccolo racconto.
Su misura
Il liquorificio fa prodotti personalizzati, su richiesta cioè. Di altre aziende oppure di privati che per il matrimonio ad esempio chiedono come bomboniere chicche made in Samarate.
«C’è un’agronoma di Vanzaghello che ci procura le erbe e noi facciamo l’infusione - racconta Enrico Gacati - Oppure prepariamo l’amaro per una Pro Loco o ancora per una società di Milano un liquore a base di zenzero». Arrivano i clienti con le richieste, a volte con il materiale di base: «Anche una torrefazione di Romagnano, ci ha dato il caffè e noi abbiamo effettuato l’infusione».
Funziona così, dunque si programma, si lavora, si fornisce il prodotto.
Nel cortile dove il tempo sembra essersi fermato, Gacati non conosce il significato di quest’ultima parola: c’è sempre qualcosa da fare, non esistono gli orari di lavoro, né i weekend… Perché nel laboratorio qualcosa chiama sempre, una fiamma che non ha nome, ma che mosse 100 anni fa nonno Leone e adesso ancora guida Enrico Gacati tra quei macchinari e quegli aromi.