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Sport | 08 gennaio 2022, 17:20

«Complessa, affascinante, una gara in cui essere pronti a tutto»: il Rally di Monte-Carlo secondo Mauro Miele

Per il quarto anno consecutivo, quella francese sarà una tappa imperdibile per il pilota di Olgiate Olona che, guidato soprattutto dalla passione, correrà insieme a Luca Beltrame, il suo fidato navigatore, per raggiungere una posizione soddisfacente nella prima gara del Campionato Mondiale 2022. In mezzo a oltre 70 partecipanti provenienti da tutto il mondo

«Complessa, affascinante, una gara in cui essere pronti a tutto»: il Rally di Monte-Carlo secondo Mauro Miele

Mauro Miele. Un uomo che ha viaggiato per anni, per inseguire la sua passione più grande: i motori.

Quello del 65enne di Olgiate, infatti, è un nome che il mondo del Rally conosce molto bene; dal 1985, infatti, tanti sono stati i successi, i campionati e, soprattutto, le esperienze da raccontare.

Oggi, a meno di un mese dal Rally di Monte-Carlo 2022, la sua prima gara del nuovo anno, Miele ripercorre le tappe che lo hanno portato a passare dalle due alle quattro ruote e a pensare già ai campionati che lo attendono in futuro.

Dalle due alle quattro ruote, per seguire una passione

Prima di salire sulle auto, «ho corso per circa 10 anni, dai primi anni Settanta al 1982, con le moto, ero un professionista sia di enduro sia di motocross, sono stato il primo italiano a vincere il campionato mondiale di motocross nel 1979».

Una strada interrotta, però, nel 1981, quando un incidente durante la tappa in Jugoslavia del Campionato del Mondo compromette la forma fisica di Mauro, che non può più competere ad alto livello.

«Sentivo di non poter stare troppo a lungo lontano dal mondo dei motori, così, dopo 3 anni di pausa, nel 1985, ho provato a cimentarmi con i rally, correndo nei gruppi B (categoria di autovetture istituita per disciplinare competizioni in circuito e rally) con auto quali la Lancia Rally 037 e l’Audi Quattro. In 7, 8 gare mi sono anche classificato come primo assoluto».

Un’ottima ripartenza, quindi, che uno, anzi, due, lieti eventi frenano ancora: la nascita di due bambini. «Ho smesso di correre nel 1987, ripromettendomi di ricominciare in futuro, magari quando il secondo figlio fosse diventato maggiorenne». Una promessa che Miele ha mantenuto, risalendo su un’auto da rally circa nel 2010.

Intanto, «anche Simone, il più grande, aveva iniziato a correre nel 2006, 2007, per accompagnarlo ho fatto qualche gara anche io, la passione è tornata più forte di prima. Abbiamo anche fatto una gara insieme, con lui a fare da navigatore. Insomma, è un figlio d’arte che, oggi, va meglio del padre!», scherza Miele, con orgoglio.

È proprio un amico di Simone, inoltre, a fare da navigatore a Mauro: «Quando, 10 anni fa, ho ricominciato a correre, sono stato da subito affiancato da Luca Beltrame, con lui c’è un bell’affiatamento, ci troviamo bene, ormai sappiamo interpretare bene le prove».

Il Rally di Monte-Carlo: Complesso, ma affascinante»

L’età è solo un numero, si dice, e per Mauro Miele è proprio così. «Ho la testa e la passione di quando avevo 14 anni», afferma il pilota, con un’energia e un entusiasmo che farebbero invidia a molti.

«Negli anni, mi sono sempre mantenuto in forma, ora faccio tanti allenamenti, le gare di mondiale sono molto più pesanti rispetto a quelle italiane, anche per la durata – una settimana, tra prove, verifiche del percorso e gara vera e propria».

L’olgiatese ricorda ancora il suo primo campionato del mondo in auto, nel 2018: «È una realtà che conoscevo bene per le moto, negli ultimi 3 anni ho partecipato a circa 10, 12 gare».

Una di queste è il Rally di Monte-Carlo, gara di apertura del Campionato Mondiale Rally (World Rally Championship – WRC) 2022 – nella sua 90° edizione, si svolgerà da giovedì 20 a domenica 23 gennaio – in cui Mauro gareggerà per il quarto anno consecutivo.

«Il Rally di Monte-Carlo è complicatissimo e, al tempo stesso, affascinante sotto tutti i punti di vista. Si svolge a metà gennaio, su tratte particolari, che toccano le Alpi, le condizioni atmosferiche sono imprevedibili», soprattutto considerando che alcune prove si svolgono nelle basse altitudini, in cui non ci sono neve e ghiaccio, mentre altre arrivano a sfiorare le piste da sci, «saliamo anche di 150, 180 chilometri rispetto al punto di partenza e dobbiamo essere pronti ad affrontare tutto, con le stesse gomme. Da qualche anno, infatti, non possiamo cambiarle dopo ogni prova speciale, usciamo dal parco assistenza con le quattro che abbiamo scelto e montato e due di scorta nel baule, devono essere sufficienti per fare tutto il giro».

Alla difficoltà della guida, quindi, si unisce quella della scelta delle gomme, per cui è necessario trovare un compromesso, e del clima, senza contare che «nell’edizione del 2022, dovremo essere noi i meccanici di noi stessi, pronti a correre per circa 100, 120 chilometri senza assistenza. Per regolamento, sono vietati interventi importanti sulle auto, si lavora sui dettagli, ognuno si adatta alla posizione di guida, faremo solo un minimo di lavoro sull’assetto degli ammortizzatori e sul settaggio dei differenziali – anche in questo caso, cercheremo un compromesso tra le condizioni del mattino e del pomeriggio. È anche vero che corriamo con una Skoda Fabia, già utilizzata negli anni, ormai ho trovato il giusto equilibrio tra condizioni del percorso e guida!».

Un allenamento costante, tra corpo, mente e video

Se auto e navigatore non sono cambiati, la vera novità del Rally di Monte-Carlo 2022, di cui Miele va molto fiero, in quanto promotore, è l’introduzione della categoria “over 50”, riconosciuta a livello mondiale: «Un paio di anni fa, ho parlato con l’organizzazione dell’idea dei piloti “master”, “veterans”, sarebbe stata la prima volta nell’automobilismo. Ora, ci siamo arrivati».

Tra “over” e “under”, saranno 75 i partecipanti alla prossima edizione di questa importante gara, «tutti piloti ufficiali o semi ufficiali, ci saranno anche tanti giovani da tutta Europa, tra cui diversi italiani».

Ma la vera domanda è: come prepararsi per una gara di mondiale senza provare il percorso di anno in anno sempre diverso?

«Nel 2022, solo una prova sarà uguale a una della scorsa edizione – specifica l’olgiatese – Per arrivare pronto, guardo i video, vado in palestra, esco a correre, cerco di tenermi in forma dal punto di vista fisico e mentale, la testa deve funzionare sempre. Consideriamo che, in ogni caso, guidare tutti i giorni sarebbe difficile, anche per una questione economica».

Il team “dei sogni” per condividere una passione

«Nel nostro team, Dream One Racing, corriamo mio figlio e io. Abbiamo sempre un prezioso supporto da parte di familiari e amici, dal cuoco ai meccanici, che ci seguono per passione ed è bello, perché condividiamo un’esperienza di vita», afferma il pilota, prima di guardare al futuro e pensare alle prossime gare già in programma (dopo Monte-Carlo, sarà in Svezia a fine febbraio, in Croazia ad aprile e in Sardegna a giugno).

Le aspettative, sue e di tutta la squadra, sono «alte, come sempre, anche se la realtà ti riporta con i piedi per terra, a Monte-Carlo è importante finire la gara, l’anno scorso non ci sono riuscito, sono uscito di strada e questo mi ha portato molto indietro in classifica, per cui ho deciso di fermarmi. Nel 2022, sarebbe una grande soddisfazione raggiungere una buona posizione, già arrivare 20° o 30° assoluto andrebbe bene, risultato che ho ottenuto nelle edizioni che sono riuscito a portare a termine».

«Personalmente – conclude Miele – la passione dei motori non mi ha abbandonato per tutti questi anni, riuscire a portare avanti negli anni ciò che piace è qualcosa di impagabile. Certo, ci vogliono sacrifici, allenamenti, fatiche, ma, nonostante l’età, correre nei rally mi fa star bene, mi stimola e mi mantiene giovane».

Giulia Nicora

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