La scuola è finita da appena tre giorni e i ragazzi sono già tornati a bivaccare in piazza XX Settembre. Gruppetti che si assembrano davanti al civico 11 di via Vittorio Veneto, tra Zara e Figini, e altri fuori dall’aula studio di piazza Forzinetti. Due luoghi a pochi passi dalle vie dello shopping, ma abbastanza riservati e strategicamente “protetti” da consentire ai ragazzi, per la maggior parte minorenni, di fare quel che vogliono.
Bande numerose, si parla di gruppetti di 40 persone, in cui si trova di tutto. C’è chi ascolta la musica a tutto volume, chi consuma droghe e alcolici, chi li vende. Fuori dal civico 11 c’è un angolo che è persino usato per i bisogni personali e per consumare rapporti sessuali. E le risse sono all’ordine del giorno.
Comprensibile l’esasperazione dei residenti che, come ci avevano già raccontato (leggi QUI), vivono in balia di questi ragazzi, che seppur giovanissimi, non si fanno nessuna remura ad aggredire verbalmente e fisicamente chi gli chiede di spostarsi, abbassare la musica o tenere un comportamento civile.
Lo stesso problema lo hanno i ragazzi che frequentano l’aula studi Forzinetti. Con il lockdown e la chiusura dello spazio, la zona era stata “occupata” da queste bande e si sperava che con la riapertura e con il presidio degli studenti si spostassero. Invece no. Mentre dentro l’aula gli studenti cercano di studiare, fuori i ragazzi bivaccano e la convivenza sta diventando impossibile.
Per questo l’assessora alle Politiche giovanili, Francesca Strazzi, ha voluto affrontare la questione insieme all’assessore alla Polizia locale, Raffaele Catalano. Hanno incontrato i nuovi rappresentanti della Asvp, l’associazione che gestisce l’aula studi, e i residenti di piazza XX Settembre per cercare di capire quali azioni mettere in campo per un problema che non è sicuramente di immediata risoluzione.
«La priorità è sicuramente la sicurezza degli studenti – spiega l’assessora Strazzi – Abbiamo in mente una serie di iniziative da mettere in campo sulla zona per migliorarne la frequentazione, in attesa che venga pronto lo spazio di via Como, che rappresenterà sicuramente un motore di aggregazione positiva per i ragazzi». Al di là di chi delinque infatti, c’è tutto un mondo di disagio giovanile che può essere prevenuto, dando ai ragazzi delle alternative migliori a quella di ritrovarsi in strada a bere e ascoltare musica.
Sul lato sicurezza invece, l’assessore Catalano ha prospettato soluzioni differenti. Non è il primo incontro che fa con i residenti e dopo le loro segnalazioni ha speso del tempo in zona per osservare cosa accade, da chi è frequentata e inquadrare meglio il fenomeno.