Ieri... oggi, è già domani | 26 maggio 2021, 06:00

"Giusepèn a cà mia" (Giuseppino a casa mia)

Tuttavia, la lezione di Giusepèn è tosta e lui sa come aiutare la gente a meditare.

"Giusepèn a cà mia" (Giuseppino a casa mia)

Sempre gentile, Giuseppino. Me lo vedo arrivare senza preavviso. Lo sa che mi piacciono le sorprese. Adesso è lui che la fa a me. So qual è il suo "debole": prima di salire le scale, gli piace osservare il giardino. E' affascinato (stavolta) del rododendro in fiore. Quel fuxia misto a prugna, per via del colore. Fa subito un rimbrotto " t'è le cuò non ti" (non l'hai curato, tu) che adesso mi è usuale. Sa, Giuseppino che non curo più l'orto; nemmeno il giardino e pure il cortile. C'è chi lo fa; quindi perchè togliere l'incombenza ad altri?

Poi, solito giro per le piante per (magari) "schisì 'ncai usèl dentu'u a niòa" (scoprire qualche passerotto dentro il nido) per poi sconfinare (per una preghiera) alla Madonnina dentro la grotta. Ammicca, Giusepèn.....fedele lui alla Madonnina...fedele io....e ci scambiamo un'occhiata di assenso. Poi...."te'l se s'à l'è 'l rasu?" (sai cos'è il ....) si, sta parlando dell'arcobaleno. Quel meraviglioso "rasù" (c'è chi ci mette due esse "rassù) è l'arcobaleno, tradotto per "raggi di sole" che colorano il cielo coi colori dell'iride....che fanno tanto spettacolo e che da ragazzi incutevano stupore a tutto spiano.

Segue un'altra frase che suona alle mie orecchie come fosse musica. Siccome si stava parlando di Politica (e qui Giusepèn non vuole insistere), ecco la spiegazione a cui fa seguito la traduzione "in tropi s'à sta mà anca in leciu" (in troppi si sta male anche a letto). La spiegazione abbraccia almeno due convincimenti (suoi e miei). Per dire che, a letto, meglio possibilmente essere in due: femmina e maschio, secondo i nostri principi, senza discutere chi ha altri gusti; ammucchiate comprese. In merito al discorso Politico, Giuseppino sa che il Governo attuale racchiude una fra le più subdole....imboscate. L'accozzaglia di...."troppi al comando" fa comprendere che le "diversità" sono troppo evidenti (vedi Lega col PD) ....solo che, Mattarella ha "ordinato" e chi vuole "un posto al sole" cavalca ...la tigre. Governa Draghi e tutti lì coi peana e gli osanna; salvo FdI dichiaratamente all'Opposizione e che avrà le proprie "gatte da pelare".

Giusepèn non entra nel merito, ma gli garba ascoltare la mia versione....per condividerla o meno, ma non per metterla in discussione. Sente con me alla radio"un giorno da pecora" RAI 1 con i non sempre simpatici Geppy Cucciari e Giorgio Lauro che "scambiano due parole" con Henry De Luca. Che, a precisa domanda "a lei piace Draghi?" risponde di no; un NO secco. Poi (seconda domanda) ...lei preferiva il Governo Conte al Governo Draghi? - risposta: "Conte" che ha fatto o non ha fatto, ma ci ha messo sempre la faccia. Draghi no....sente tutti, poi agisce da solo; non ci mette la faccia, ma determina su "consiglio" o su "volere" della Maggioranza.

Quando poi ci sono in mezzo Salvini e Letta viene facile da chiedere "come possono agire nel più elementare accordo?" ...tanto più per il fatto che Mattarella ha "scelto" Draghi per governare "pro tempore"in attesa di "mettersi in lizza" per "prendere il posto" di Mattarella.

Quel "in tropi s'à sta mà anca in leciu" vuol proprio significare che....il Governo Draghi non è meglio del Governo Conte (potremmo dire dei due Governi Conte), ma "di necessità" si deve fare "virtù"e che, di qualsiasi errore si potrebbe evidenziare, la "colpa" è sempre dei comprimari e mai di Draghi "figlio prediletto" di Mattarella che ha la prerogativa e lo scopo di tutelare l'Italia.

"Taiàla su" impone (quasi) Giusepèn ...."chiudila lì" (e si riferisce al discorso Politico). Tuttavia, la lezione di Giusepèn è tosta e lui sa come aiutare la gente a meditare. Si "duole" Giusepèn per non trovare a casa mia, il Nocino....mi salvo con l'Asperula e lui "ah bèn...a uei ben di" (ah bene ....volevo ben dire) e sottintende ....che... tu non conservavi ciò che mi piace, in caso di ....sorpresa.....sempre gentile, Giusepèn.

Gianluigi Marcora

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