La riforma dello sport fa discutere le società.
Ieri sera, si è tenuta una conferenza dell’Assb (Associazione Società Sportive Bustesi), trasmessa sulla pagina Facebook dell’associazione. Presentata dal presidente Massimo Tosi e con la partecipazione dell’esperto Paolo Iaconcigh. La serata è stata incentrata sulla spiegazione di parte dei cinque decreti legislativi della riforma, di cui quattro entreranno in vigore il 31 dicembre 2023 e uno a gennaio 2022. L’esperto, Paolo Iaconcigh è partito parlando della riforma che entrerà in vigore nel gennaio 2022, spiegando che, nel decreto 36, finalmente si trova una definizione di sport (fino ad ora in Italia veniva presa in considerazione quella fornita dall’Ue).
«Viene definito l’obiettivo - ha detto - che può essere l’espressione o il miglioramento della condizione psichica e fisica, insieme allo sviluppo delle relazioni sociali, oppure l’ottenimento di risultati in competizione. Questo “oppure”, sgombra il campo da tutte quelle posizioni che immaginavano lo sport come qualcosa di strettamente collegato al concetto di competizione».
Successivamente, ha voluto mettere in evidenza una serie di interventi che il legislatore ha voluto fare, per quanto riguarda le caratteristiche specifiche che deve avere uno statuto di un’associazione o una società sportiva dilettantistica: «Si tratta di una serie di aspetti che non sono una novità. Viene ripresa la disciplina dell’articolo 90 della legge 289 però per essere abrogata ed è riproposta nella stessa dimensione ma con degli ampliamenti significativi.».
Ha quindi deciso di parlare delle novità e ha esposto alcuni punti dei decreti che entreranno in vigore il 31 dicembre 2023, partendo da alcuni interventi riguardanti la gestione della parte amministrativa del mondo sportivo dilettantistico: «Sono due gli argomenti interessanti, il primo è quello dell’acquisizione della personalità giuridica, il secondo è il nuovo registro, verrò sostituito quello del Coni».
Per poi passare al tema dell’impiantistica sportiva: «È stato fatto un intervento teso ad agevolare il più possibile il migliore e possibile utilizzo dell’impiantistica esistente. Questo, con due possibili “percorsi”: un primo è prevalentemente dedicato agli investitori, quindi chi ha scopo di lucro, senza escludere che possano seguirlo anche le associazioni/società sportive dilettantistiche; il secondo è invece dedicato solo a quest’ultime.»
In conclusione dell’incontro, è intervenuta Linda Casalini, coordinatore di sport e benessere in un ufficio scolastico, parlando dell’argomento “Scuola d’estate”, attività che potrà essere attivata, da tutte le scuole, su richiesta degli studenti. Gli istituti dovranno presentare il progetto entro il 21 maggio e le associazioni dilettantistiche potranno partecipare alla redazione e alla messa in atto di esso.
Salta all’occhio un commento, fatto da Giovanni Rogora, presidente Gsc Borsano: «Se uno ha intenzione di fare qualcosa proprio… Leggendo tutto quello che c’è scritto su questa riforma dello sport a uno gli passa la voglia. Posso capire per le società di un certo livello, ma per noi che siamo un gruppo di amici che vanno in bicicletta, a questo punto non so neanche più se conviene registrarsi come società, perché sono talmente tanti gli adempimenti e le responsabilità».