Storie | 04 novembre 2025, 21:00

Maddalena Gentini e Gianni Fusetti: nipote e nonno, un legame tra penne, memoria, “Donne e gatti”

Maddalena Gentini indaga un antico legame nel suo primo libro, "Donne e gatti". Un viaggio millenario dalle civiltà neolitiche, tra simboli, scienza e cultura. Dietro ogni pagina, l’eredità del nonno, Gianni Fusetti, storico caporedattore della Prealpina, volto e voce del giornalismo bustese

Maddalena Gentini e Gianni Fusetti: nipote e nonno, un legame tra penne, memoria, “Donne e gatti”

C’è un filo, oltre a quello dell'amore, che lega Maddalena Gentini, 32 anni a dicembre, al nonno Gianni Fusetti, indimenticato caporedattore della Prealpina: è il filo delle parole. Quelle lette, scritte, ascoltate da bambina tra le storie e le risate di un uomo buono, paziente, con un cuore grande. «Mi aiutava nei compiti alle elementari», racconta Maddalena. «Usavamo un vecchio banco con il buco del calamaio. Mi faceva domande di grammatica, io facevo finta di non sapere e poi rispondevo al volo: lui se la rideva».
Sono ricordi di luce, di favole raccontate la sera, di curiosità coltivata insieme. «Mi manca poter parlare con lui oggi, da adulta. Ma so che parte di me, e di quello che scrivo, viene da lui».

«L’ho conosciuto poco come personaggio pubblico — racconta Maddalena — ma dopo, leggendo i suoi articoli e i libri che lo ricordano, ho capito quanto fosse stimato e rispettato. Per me resta il nonno dolce, buono, paziente, con una capacità di donare amore davvero rara». 

“Donne e gatti”: una ricerca che diventa racconto

Il suo primo libro si intitola Donne e gatti. Un titolo diretto, evocativo, che dice già tutto e al tempo stesso apre mille domande. «Ho voluto indagare un rapporto tanto antico quanto stereotipato», spiega Maddalena. «Attraverso storia, biologia, neuroscienze e psicologia ho cercato di capire perché donne e gatti siano così legati. Non è solo un cliché: è una relazione che affonda nelle radici delle civiltà».
Il volume, autopubblicato su Amazon dopo sei mesi di lavoro intenso, è il primo di una trilogia. «Questo primo libro va dalle civiltà neolitiche al Medioevo, includendo Cina, Giappone, India, Arabia Saudita. Il secondo sarà più scientifico, con studi neuroscientifici e psicologici sul legame tra donne e felini. È un viaggio che continua». 

Tra favole, fusa e memoria

C’è un capitolo che Maddalena ama più di tutti: Le fusa della buona notte. «Sono favole che passano un messaggio, ispirate a quelle che il nonno mi raccontava. Hanno qualcosa di Esopo, di Fedro, ma soprattutto di lui».
Scrivere, per lei, è un modo per mantenere vivo quel dialogo interrotto troppo presto. «Non mi sento all’altezza della sua grandezza come scrittore, ma mi ha trasmesso la passione per la lettura. Diceva sempre: “I soldi meglio spesi sono in libri e viaggi”. Una frase che mi accompagna ancora». 

Infermiera, madre, autrice

Nella vita di tutti i giorni Maddalena è un’infermiera. Lavora nei poliambulatori, cercando un equilibrio tra professione e maternità : è mamma di tre bambini. Una carriera lontana, almeno in apparenza, dal mondo della scrittura. Ma il legame col nonno torna anche qui, in filigrana: «Lui lavorò per anni nell’amministrazione ospedaliera, prima di dedicarsi al giornalismo. Forse, in modi diversi, ci accomuna la stessa voglia di capire le persone». E il fil rouge tra Maddi e Gianni è testimoniato non solo dalla professione, ma anche dalla tesi di laurea della nipote, amorevolmente dedicata a nonno Gianni.

La curiosità come eredità

Oggi Maddalena scrive con la stessa curiosità con cui il nonno leggeva. «Diceva che prima di scrivere bisognava divorare i libri. È ciò che faccio anche io».
Donne e gatti non è solo una ricerca, ma una dichiarazione d’amore: per la storia, per gli animali, per la conoscenza. E, in fondo, per quel nonno che continua a vivere tra le righe di ogni pagina

Laura Vignati

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