Invecchiare non è una malattia, ma presenta anche tante opportunità. A patto di farlo bene.
Istruzioni preziose, quelle risuonate al convegno firmato Avis Borsano con la Provvidenza: appuntamenti, quelli del gruppo avisino borsanese che rientrano in un ricco ciclo dedicato alla salute della popolazione e alla sua tutela. Si tratta di un impegno di lungo corso: difatti il presidente Alessandro Barbaglia, nel porgere i saluti, ha ribadito queste motivazioni e ricordato che questa è la ventiquattresima edizione. L'Avis di Borsano svolge un compito importante con quest'attività a favore dei cittadini e un centinaio di persone hanno risposto venerdì.
Barbaglia ha poi invitato il presidente della Provvidenza Gigi Chierichetti a portare un saluto a sua volta e ha passato la parola al dottor Vincenzo Saturni, già presidente di Avis nazionale. Gratitudine per questo percorso e invito a proseguire in questa direzione, quindi si è entrati nel cuore del tema. La dottoressa Giulia Livetti rammenta che l'invecchiamento è un processo naturale. Ci sono problemi fisici e mentali, i primi esplorati e legati in parte a condizioni di invecchiamento della persona, ma anche a cattivi comportamenti. Qui entra in campo la prevenzione. Certo, incidono problematiche come l'osteoporosi o la riduzione della massa muscolare magra e le loro conseguenze. Ma si può combattere questo fenomeno: ridurre l'attività fisica significa meno voglia di fare qualcosa e ciò peggiora il processo, che invece va interrotto. Ecco perché bisogna "resistere".
La stessa osteoporosi può essere combattuta, con l'attenzione al peso. Che cosa fare per invecchiare bene? Tra i suggerimenti, camminare, muoversi, togliere oggetti pericolosi - dai tappeti ai giocattoli dei bambini -, evitare il fumo ed eccessivo alcol, assicurarsi un'alimentazione varia. Anche la dottoressa Chiara Mazzetti ha dato preziosi suggerimenti. Invecchiare, ha rimarcato, è una conseguenza della nostra vita, non una malattia. Insistendo sull'idea psicologica che abbiamo dell'invecchiamento: vediamo sempre gli aspetti negativi, come la fatica a camminare o muoversi, mentre c'è anche una parte positiva. Ovvero: farò meno fatica a camminare, ma andando più lentamente posso vedere - anche in senso metaforico - vedere più cose o guardare la natura attorno a me.












