Legnano | 19 settembre 2025, 09:12

Bric’s: la valigia che racconta una famiglia e il sogno italiano

La storia di un’impresa che ha trasformato l’artigianato comasco in un marchio internazionale, senza mai dimenticare le proprie radici. La storia di un’impresa familiare che ha conquistato il mondo, raccontata dal presidente Roberto Briccola a Villa Jucker di Legnano, ospite dell’Ucid

Bric’s: la valigia che racconta una famiglia e il sogno italiano

È stata una serata di racconti e valori quella di giovedì 18 settembre, a Villa Jucker di Legnano: il salone si è trasformato in un luogo di memoria e futuro. L’Ucid, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, ha accolto Roberto Briccola, presidente di Bric’s, marchio oggi simbolo di eleganza e qualità nel mondo delle valigie di lusso.

Il titolo dell’incontro – “Bric’s: da fabbrica a brand internazionale” – non era uno slogan, ma il filo rosso che ha guidato un racconto fatto di sacrifici, di famiglia e di visione.

Le radici: otto fratelli e il coraggio del padre

Tutto nasce a Olgiate Comasco, dove un padre intraprendente avvia una piccola produzione di borse e valigie. Intorno a lui, otto figli – quattro maschi e quattro femmine – che crescendo respirano il profumo della pelle lavorata e l’eco delle macchine in fabbrica.

«Papà ci ha insegnato tutto – ha raccontato Roberto –  ci ha trasmesso generosità e responsabilità. Senza di lui non ci sarebbe stato nulla».

La fabbrica cresce velocemente, fino a 180 dipendenti. Ma alla fine degli anni Settanta arriva la crisi: produttività dimezzata, qualche imposizione dei sindacati, rapporti difficili con le banche. È il momento più duro. «Fu allora che capimmo che l’azienda andava ripensata dalle fondamenta. Non bastava produrre: bisognava avere una visione».

Il giovane Roberto e la rinascita

A vent’anni, Roberto inizia a lavorare nell’azienda di famiglia. Non solo manualità, ma anche calcoli, numeri, strategie. «Io ero attratto dai conti, volevo capire come far quadrare i bilanci» – ha ricordato. Con l’aiuto di un consulente, la famiglia riorganizza tutto: meno dipendenti, ma più qualità e più attenzione al cliente.

Fu la svolta. Da quel momento, Bric’s iniziò a guardare oltre i confini di Olgiate: «Abbiamo cominciato a viaggiare, a stringere mani, a incontrare concorrenti e clienti. Era la nostra scuola: socializzare, imparare, portare a casa idee».

La valigia come ambasciatrice d’Italia

Negli anni Novanta arriva l’internazionalizzazione. Non solo fiere e contatti, ma veri e propri negozi nel mondo: da Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, a New York, Parigi, Dusseldorf.

«Ogni punto vendita porta con sé un pezzo d’Italia – ha spiegato Roberto mostrando le immagini delle boutique – chi compra una valigia Bric’s porta in viaggio la nostra tradizione artigianale».

E non sono mancate le collaborazioni: Porsche Design, Replay, Milano-Cortina 2026, Como Calcio. Accordi che hanno dato prestigio, ma sempre restando fedeli a un principio: non snaturare il marchio.

Il segreto: artigianato e innovazione

Dietro ogni valigia non c’è solo design, ma mani esperte. «Mostriamo sempre con orgoglio i nostri artigiani al lavoro – ha raccontato Briccola – perché la nostra forza è lì: nel taglio preciso della pelle, nella cura dei dettagli».

La tradizione si fonde con l’innovazione: materiali sostenibili, tessuti riciclati, pvc ecologico. «La sostenibilità non è una moda, deve essere una scelta concreta», ha sottolineato.

Le sfide: copie e compromessi

Non è mancata la concorrenza sleale. In Cina, ad esempio, qualcuno copiò le valigie Bric’s. «Invece di fare causa, decidemmo di collaborare. Da 35 anni lavoriamo insieme», ha confidato. Una scelta controcorrente, ma che dimostra come anche un problema possa trasformarsi in opportunità.

Un futuro fatto di famiglia

Oggi Bric’s è nelle mani della seconda generazione, ma già si guarda alla terza: figli e nipoti che iniziano a entrare nell’impresa. Non senza difficoltà. «Con le quote aziendali è più complicato, con il management è più semplice», ammette Roberto.

Eppure la direzione è chiara: «Vogliamo che l’azienda continui a dare lavoro, soddisfazione e valore al territorio. E non dimentichi mai la solidarietà. Aiutare chi ha bisogno è un insegnamento che abbiamo ricevuto da nostro padre».

Una lezione che resta

La serata a Villa Jucker si era aperta con le parole di Roberto Caironi, presidente Ucid, che ha ricordato come l’incontro fosse nato “sotto l’ombrellone” di una vacanza. Un dettaglio che dice molto: le storie di impresa non sono fatte solo di numeri e strategie, ma anche di relazioni, amicizie e sogni condivisi.

La vicenda di Bric’s è la prova che una valigia non è solo un oggetto: può diventare il simbolo di un viaggio familiare, imprenditoriale e umano che continua da oltre settant’anni.

Laura Vignati

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