Busto Arsizio | 08 settembre 2025, 08:30

VIDEO E FOTO. Anziani e caregiver: nessuno si deve sentire solo. Così Provvidenza è in campo ogni giorno con i Servizi Territoriali

Centro Diurno Integrato, Rsa Aperta e Cure Domiciliari: sono tre strade per prendersi cura delle persone che non sono ospiti della struttura, ma vivono a casa. Ecco di cosa si tratta e come stabilire insieme la soluzione migliore. Il presidente Chierichetti: «Una risposta concreta, flessibile e profondamente umana alle richieste di aiuto che provengono dal nostro territorio»

La dottoressa Florentina C. Vladescu

La dottoressa Florentina C. Vladescu

Nessuno deve essere lasciato da solo: ciascun anziano a casa può trovare la risposta ai propri bisogni attraverso i Servizi Territoriali della Provvidenza a Busto Arsizio e così i caregiver.

Tre le opportunità, sempre più richieste: il Centro Diurno Integrato, la Rsa Aperta e le Cure Domiciliari. Insieme, si mette a fuoco ciò che giova alla persona da assistere. Ecco di cosa si tratta e come chiederne l’accesso: lo raccontiamo anche con le testimonianze di operatori, ospiti e familiari.

Ma prima ribadisce il presidente Luigi Chierichetti: «I Servizi Territoriali rappresentano oggi una risposta concreta, flessibile e profondamente umana alle richieste di aiuto che provengono dal nostro territorio. Ogni giorno, attraverso il Centro Diurno Integrato, la misura Rsa Aperta e le Cure Domiciliari, intercettiamo i bisogni di anziani e caregiver con percorsi costruiti su misura, che tengono conto della storia, delle fragilità e delle risorse di ciascuno».

Un’azione condivisa e costante: «Il nostro impegno, come Istituto radicato nella comunità, è quello di non lasciare indietro nessuno. Accogliere, ascoltare, accompagnare: sono queste le parole che guidano il nostro operato, perché crediamo che la cura non si esaurisca in un servizio, ma si esprima nel costruire legami, nel dare fiducia e nel sostenere le famiglie nei momenti di maggiore vulnerabilità. Con i Servizi Territoriali, La Provvidenza è e vuole essere una presenza attiva, vicina, capace di fare la differenza proprio lì dove le persone vivono: a casa, nel quotidiano, nel loro contesto di vita».

1.  CENTRO DIURNO INTEGRATO - Testimonianze

«Che bello il lunedì!». Non è una frase tipica da inizio settimana per la maggior parte delle persone, ma per coloro che frequentano il Centro Diurno Integrato è realtà. Perché sanno ciò che li aspetta al piano terra di viale Duca d’Aosta: una settimana con attività diverse ogni giorno dal lunedì al venerdì (8.30-17.30). Si arriva accompagnati dai parenti o sul pulmino che passa da casa, si riceve il benvenuto, una bella colazione (intanto magari una sbirciatina al menù del pranzo si lancia volentieri), intanto si ripassano santo e proverbio del giorno, tornando ai fatti accaduti in quella data nel passato: il che spesso stimola il ricordo e la conversazione

La dottoressa Florentina C. Vladescu, responsabile dei Servizi Territoriali, ci conduce all’interno dello spazio dove giungono gli anziani: «Ci si sente come a casa. Anche gli arredi, la scelta dei colori, delle piante… tutto è curato per questo motivo. Manteniamo poi la continuità di quello che ama la persona attraverso la gestione che viene fatta all’ingresso. Chi desidera leggere, ad esempio può farlo, chi invece preferisce altre attività, ne ha la possibilità. Quando arrivano i parenti a prendere l’anziano, informiamo su ciò che ha mangiato in modo da poter preparare altro la sera. Una volta la settimana c’è la doccia e poi ci sono educatori, fisioterapisti, infermieri che curano le terapie, oltre al dottore che tiene i rapporti con il medico di base». A far parte della terapia sono l’ascolto, il calore umano, il condividere: «Una volta abbiamo appreso che un anziano non mangiava a casa, mentre qui consumava i pasti regolarmente. Abbiamo capito insieme ai familiari perché: qui mangiava con gli altri, non da solo».

Trenta i posti e nel 2024 sono stati 57 gli anziani che hanno frequentato il centro, che dunque è vissuto come uno spazio sicuro e qualificato dove poter trascorrere la giornata, ricevendo attenzioni specifiche e partecipando ad attività terapeutiche in un ambiente socializzante.

Una chance di cui è importante essere a conoscenza e spesso determinante il passaparola. Come una signora che ha fatto ricorso al Centro Diurno Integrato per un parente con decadimento cognitivo e ci racconta: «Cominci a interessarti quando un familiare ne ha bisogno. Sì, io l’ho saputo per il passaparola, allora ho scaricato la documentazione da Internet, ho telefonato e gentilmente mi hanno dato l’input di ciò che serviva. Così sono andata dal medico…». Non è stato facile convincere il parente, che alla fine ha ceduto più per alleviare il peso sulle spalle della caregiver, ma l’atteggiamento in seguito è cambiato. La signora dunque accompagna ogni giorno il familiare al pulmino che lo porterà poi in viale Duca d’Aosta. C’è la fase di accoglienza: anche in questo caso scatta il meccanismo della continuità. Il signore amava già molto fare ginnastica, ora gradisce l’attività di stimolazione motoria, presente accanto a quella cognitiva, e si nutre regolarmente mentre a casa era più difficile convincerlo ad andare oltre un frettoloso tè. Tutte cose che lui racconta poi ai suoi.

Un aspetto fondamentale è però la consapevolezza di non essere soli e vale per tutte le figure coinvolte nella scelta: con l’attenzione costante che viene rivolta alla persona, si coglie anche il momento giusto in cui fare ricorso ad altre soluzioni, senza lasciarsi travolgere dall’emergenza.

Un'ospite che frequenta il centro da fine marzo ci comunica la sua esperienza con entusiasmo: «Qui si sta bene e tutte sono bravissime. Mi porta mio figlio il mattino. Qui si mangia, si beve, si ride, si scherza, si sta bene insieme… si gioca anche a bocce e io sono pure campionessa». Riaffiora la continuità: la donna praticava già questo sport, quindi al Centro Diurno Integrato ha ritrovato un’attività che le piaceva, assieme alle carte. A casa, sarebbe costretta a stare a lungo da sola. «Io sono contenta e quindi così i miei figli – spiega – Io non vedo l’ora di stare in compagnia».

LA SCHEDA) CENTRO DIURNO INTEGRATO

A CHI SI RIVOLGE Residente a Busto e limitrofi; generalmente over 65; caregivers in necessità di supporto.

Si tratta di assistenza diurna, l'utente risiede al proprio domicilio

I REQUISITI NECESSARI il Centro Diurno accoglie anche persone con decadimento cognitivo lieve e moderato.

RIFERIMENTI Medico di medicina generale

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA E PROCEDURA:

1.  Compilazione della domanda di ammissione scaricabile dal sito di Provvidenza (link), in subordine si invita a contattare il centralino dell'Istituto (0331/358111) per ottenerne copia. La scheda deve essere accompagnata dalla scheda di inserimento compilata dal medico di medicina generale;

2.  Visita medica  geriatrica (con documentazione sanitaria del paziente) in Istituto su appuntamento (telefonare allo 0331/358452) Durante la visita sarà possibile ottenere anche la documentazione di cui al punto 1. La visita è propedeutica al riconoscimento dell'idoneità al servizio o al reindirizzo ad altro servizio di pertinenza

COSTI Retta giornaliera: 33euro/dì

CONTATTI  Assistente sociale: 0331/358452

GUARDA IL VIDEO 

2.RSA APERTA

Ma il Centro Diurno Integrato non è appunto l’unica soluzione. Dal settembre 2024, gli utenti dei Servizi Territoriali eguagliano gli ospiti della Rsa (385 residenti).

Per accudire le persone anziane non autosufficienti e affette da demenza, ci sono gli interventi di natura socio-sanitaria erogati dalla Rsa che avvengono a casa del paziente e coinvolgendo la famiglia. Perché anche qui l’intento è essere al fianco della persona da assistere e i caregiver. 

Un lavoro di rete in senso profondo del termine perché durante la permanenza in casa gli operatori hanno la preziosa opportunità di offrire suggerimenti a chi si prende cura dell’anziano. 

La misura è stata introdotta ormai nel 2013 dalla Regione Lombardia e ha consentito a molte persone ormai di essere assistite da personale qualificato nella propria dimora. Questo significa anche evitare ricoveri precoci in struttura, a tutela del benessere dell’anziano e appunto aiutando anche il caregiver. Avviene una prima visita per approfondire la situazione e garantire interventi multi-professionali gratuiti, fino all’esaurimento del voucher assegnato da Regione Lombardia. A disposizione della famiglia viene messo un personale appositamente formato con almeno due anni di esperienza in ambito di Rsa.

Anche in questo caso, le attività sono varie e studiate su misura: ci sono interventi svolti assistenti domiciliari, dagli infermieri per le attività di nursing, dagli educatori professionali per lavorare sulla riduzione dei disturbi del comportamento oppure dai fisioterapisti per favorire il mantenimento delle capacità motorie. I consigli si estendono anche alla gestione degli spazi, ad esempio con piccoli interventi di domotica per agevolare gli anziani nell’usufruire della propria casa in maniera autonoma.

LASCHEDA/RSA APERTA

A CHI SI RIVOLGE Residenti in Lombardia e con domicilio entro un raggio di 10 km dall'Istituto

I REQUISITI NECESSARI Persone over 75 anni; persone con diagnosi di demenza; persone con riconoscimento di invalidità civile al 100% e non autosufficienti. Sono escludi dalla misura gli iscritti al Centro Diurno Integrato e i titolari di misure B1 e B2

RIFERIMENTI L'accesso al servizio in Istituto è aperto dalla struttura su richiesta del cittadino o su indicazione delle autorità sanitarie e dei servizi sociali competenti

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA E PROCEDURA

1. Compilazione del contratto di accesso alla misura RSA aperta scaricabile dal sito dell'Istituto o rilasciato dal medico geriatra durante la visita o ritirabile presso l'ufficio Servizi Territoriali in Istituto  + produzione della documentazione richiesta (certificazione diagnostica di demenza/Alzheimer; copia verbale di invalidità civile; copia documento identità dell'interessato; copia documentazione sanitaria e socio-sanitaria dell'interessato)

2. Appuntamento telefonico con l'ufficio Servizi Territoriali dell'Istituto per verifica requisiti (0331/358452)

3. Appuntamento per visita al domicilio da parte del medico geriatra dell'Istituto per rilascio idoneità.

COSTI Gratuito

CONTATTI Ufficio Servizi Territoriali 0331/358452

3.LE CURE DOMICILIARI

C’è infine un sostegno più di tipo sanitario, rappresentato dalle Cure Domiciliari. Infermieri e fisioterapisti vengono a casa, attraverso un servizio attivato dal medico di base.

Nel corso del 2024 il servizio è stato erogato dalla Provvidenza favore di persone di età superiore ai 65 anni, utilizzando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono state prese in carico 139 persone per un totale di 2.418 interventi di area infermieristica e fisioterapica.

Due i livelli. Il primo, di tipo base, è costituito da prestazioni professionali in risposta a bisogni sanitari di bassa complessità di tipo medico, infermieristico e/o riabilitativo, anche ripetuti nel tempo. Ci sono poi le Cure Domiciliari integrate di primo, secondo e terzo livello, rappresentate da prestazioni professionali soprattutto di tipo medico-infermieristico-assistenziale, ovvero riabilitativo-assistenziale, a beneficio di persone con patologie o condizioni funzionali che richiedono continuità assistenziale e interventi programmati.

Su entrambi i fronti, l’assistenza garantita è completa e ritagliata su ogni esigenza manifestata dalla persona.

LA SCHEDA/ CURE DOMICILIARI (ex ADI)

A CHI SI RIVOLGE: Cittadini residenti a Busto Arsizio con età superiore ai 65 anni

I REQUISITI NECESSARI Persone con età superiore ai 65 anni; persone non autosufficienti e non trasportabili

RIFERIMENTI Asst Valle Olona ex Asl (Viale Stelvio)

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA E PROCEDURA Impegnativa del medico di medicina generale con richiesto servizio infermieristico e/o fisioterapico

COSTI Gratuito

CONTATTI Ufficio Servizi Territoriali 0331/358452

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