Un tranquillo aperitivo trasformatosi in un grande spavento. I fatti sono successi ieri sera, sabato 2 agosto, tra via delle Caserme e piazza Venzaghi, a due passi dal centro storico.
Erano circa le 20.30 – c’era ancora piena luce, quindi – quando una discussione fra più persone, probabilmente tre, è sfociata in una rissa con tanto di lancio di bottiglie di vetro. Il tutto sotto lo sguardo attonito e impaurito di chi si trovava nei dintorni.
La diatriba sarebbe nata all’interno di un locale dove stavano cenando i tre, che poi si sono spostati all’esterno. Qui ci sarebbe stata anche una colluttazione: uno di loro, infatti, aveva il volto insanguinato.
Quest’ultimo si è precipitato in un altro locale, prelevando dal frigorifero due bottiglie di vetro che ha poi scagliato all’indirizzo degli altri.
«Questa persona è entrata, ha preso due birre dal frigo e poi ha accelerato il passo – racconta la madre della titolare del bar gelateria, uno dei due locali coinvolti –. Al momento ho pensato che stesse scappando perché voleva rubare le birre».
Ma pochi istanti dopo è stato chiaro che l’intento non era quello di rinfrescarsi con una bibita ghiacciata. L’uomo, subito dopo aver girato l’angolo, ha infatti lanciato le bottiglie di vetro verso gli altri due.
«Poi è tornato al bar e, a quel punto, ho notato che era ferito al naso e sanguinava – spiega la signora –. Ha aperto nuovamente il frigo per prendere altre due birre e scappare di nuovo».
Non c’è stato però un ulteriore lancio, probabilmente perché gli altri si erano nel frattempo dileguati.
A quel punto, l’uomo ha fatto di nuovo ritorno al bar. Questa volta per restituire le birre rimaste integre. «Ha rimesso le bottiglie in frigo ed è andato in bagno a tamponarsi le ferite con della carta – rivela la testimone –. Alla fine è andato a pagare le due birre, scusandosi per quanto accaduto e dicendo che gli altri due gli avrebbero chiesto di consegnare loro soldi e telefono».
Un finale a suo modo sorprendente. Su quanto accaduto indaga la Polizia di Stato, che ieri ha raccolto le testimonianze dei presenti, utili per ricostruire con esattezza i fatti e mettersi sulle tracce dei protagonisti del grave episodio (almeno uno di questo, quello che ha lanciato le bottiglie, era straniero).
Rimane il grosso spavento di chi ha assistito al grave episodio. «Sono cose che non dovrebbero succedere – afferma la madre della titolare del bar –. C’era una quindicina di persone che faceva un tranquillo aperitivo. Vi lascio immaginare lo spavento, eravamo tutti pietrificati». Tra i presenti serpeggiava anche il timore che la rissa potesse proseguire in mezzo a loro, col rischio che qualcuno rimanesse coinvolto.
«Settimana scorsa, tra l’altro, avevamo segnalato un altro episodio – racconta la signora –. Alcuni ragazzini erano entrati al bar e abbiamo capito che altri più grandi li attendevano fuori. Magari si trattava solo di qualche presa in giro, ma non si sa mai. Abbiamo atteso i genitori e poi, quando abbiamo visto in zona la Polizia locale, abbiamo segnalato la cosa. E li abbiamo invitati a fare più passaggi in centro, anche nelle vie laterali».
La donna racconta anche un altro fatto, risalente a una ventina di giorni fa, quando, nei pressi di piazza Santa Maria, «abbiamo visto delle persone inseguire un monopattino che era appena stato rubato. Ed erano le sei del pomeriggio».
Due vicende non paragonabili a quella di ieri sera, dopo la quale la signora afferma che Busto non è una città sicura: «Gli episodi non sono isolati. Le cose succedono anche quando c’è ancora piena luce. Servono più controlli, serve un presidio del centro».