Politica | 02 luglio 2025, 18:06

«Non è pensabile che la manutenzione delle carrozzine ricada sulle famiglie»: l’appello di Gadda in Aula

Italia Viva chiede al governo di garantire la copertura delle spese per le carrozzine elettriche delle persone con disabilità

«Non è pensabile che la manutenzione delle carrozzine ricada sulle famiglie»: l’appello di Gadda in Aula

“Non è pensabile che le spese per la manutenzione delle carrozzine elettriche delle persone con disabilità possano ricadere sulle loro spalle o su quelle delle famiglie. In questo modo il governo ricreerebbe una situazione di ingiustizia analoga a quella delle liste d’attesa: chi può pagare va avanti, chi non ha risorse si arrangia”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso del question time con il ministro della Salute Orazio Schillaci.

“Nel nostro paese sono molte le persone con disabilità che per andare al lavoro, a scuola, in ospedale, dipendono da una carrozzina elettrica. Con l’avvento del nuovo decreto tariffe, unito all’applicazione dei Lea, in molte regioni sono state segnalate delle criticità rispetto alle spese per la manutenzione di questi mezzi. Il governo si faccia carico di coordinare le regioni, perché il Ssn deve continuare a coprire queste spese senza discontinuità. La disabilità è spesso elemento che aggrava le condizioni di povertà, e chi vive la cronicità si confronta doppiamente con le crescenti falle della nostra sanità. La sostituzione del joystick di una carrozzina costa circa 700 euro mentre una batteria anche 600, e se va bene pensione d’invalidità e l’accompagnamento non raggiungono insieme i 1.000 euro. 

Un governo che ha voluto in pompa magna il ministero della disabilità si scontra con questa situazione di caos, e lascia ferma al palo da tre anni la legge delega sulla disabilità e quella sui caregiver solo per fare gli esempi più eclatanti. Servono meno burocrazia e immobilismo, e più concretezza e comprensione dei bisogni veri delle persone. I disabili e le loro famiglie non possono rimanere sempre gli ultimi della fila”, ha concluso.

c. s.

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