Economia | 10 giugno 2025, 21:49

VIDEO. Fiducia, occupazione giusta e salari: «La partita non è finita, possiamo agire per non perdere i nostri giovani»

Alla Liuc un intenso dibattito sulla sferzata positiva con il libro dell'imprenditore Michele Tronconi: l'inverno demografico non è un destino ineluttabile. E qualche segnale viene proprio dal nostro territorio

VIDEO. Fiducia, occupazione giusta e salari: «La partita non è finita, possiamo agire per non perdere i nostri giovani»

«Tocca a noi babyboomer rimettere in campo la palla: la partita non è finita. Come si dice, finché c'è vita c'è speranza, a patto di darsi da fare».

Una sferzata di energia viene dal libro dell'imprenditore Michele Tronconi e dal dibattito che ha caratterizzato la presentazione del volume, edito da Guerini e Associati, nella biblioteca Rostoni della Liuc di Castellanza oggi, martedì 10 giugno.

Parole e immagini si sono intrecciati: calzava a pennello lo scenario, perché mentre si parlava di domani e giovani da tenere qui, in Italia, ai quali dare occupazione di qualità e salari di conseguenza, alle spalle dei relatori si poteva scorgere il cortile con gli studenti che si fermavano, parlavano, avevano il futuro addosso. 

L'evento rientrava nel ciclo "Conversazioni in Biblioteca" e si intitolava  “Demografia e destino. Potremo tornare a crescere?” (Guerini, 2025), di Michele Tronconi con la prefazione di Anna Gervasoni, rettore della Liuc. Presente, quest'ultima, e accanto a loro Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria con delega al Lavoro e alle Relazioni industriali, e il moderatore, il giornalista Gianfranco Fabi. Non sono mancati interventi come quello dello statistico Gian Franco Blangiardo, già presidente Istat. Istat citato a più riprese nel libro e questa sera da Tronconi - la sua famiglia con radici industriali in Valle Olona, a Fagnano - per documentare l'inverno demografico in corso. In corso, ma non inarrestabile.  

Già, demografia e destino si guardano negli occhi, ma non sono incatenati. Il tema è caldo, rovente. «I giovani e il futuro, sono un tema urgente - sottolinea Gervasoni - Stiamo perdendo cervelli». Ma la sua non è un'analisi che si ferma lì, nella riflessioni ci sono già i principi dell'azione: «Liuc vuole formare persone oltre che professionisti. I ragazzi hanno bisogno di messaggi di fiducia. E noi ad esempio abbiamo lanciato questo progetto per neo mamme e papà». Sono sei borse di studio, pensate per sostenere attivamente i neogenitori nel loro percorso universitario in un momento stupendo ma anche delicato della vita: prevedono un contributo economico di 4.000 euro per ciascun anno accademico frequentato.  

Dal canto suo Maurizio Marchesini ha ribadito: «È un tema economico, ma soprattutto sociale». Si pone un tema di permanenza al lavoro più lunga, che non si risolve con il prolungamento dell'età pensionabile. Come si affianca la questione dell'immigrazione, controllata, che sta facendo la differenza ad esempio in Spagna. 

Pagare i giovani di più è un filo conduttore. «A noi spetta creare le condizioni perché questo tema sia risolto - rimarca Fabi - dopo di che rimane la convinzione personale,  condizionata però dal mainstream. Poi c'è chi getta il sasso in uno stagno, come Michele».  

Un sasso che vuole innescare riflessione e azione appunto: «Il libro è pensato per i giovani, ma scritto per i vecchi - osserva Tronconi - come dice Mario Draghi, l'innovazione la fanno i giovani, ma se poi emigrano...»

Che cosa possiamo fare? Per Tronconi si tratta prima di tutto di avere un maggiore tasso di occupazione  che voglia dire lavoro di qualità (e conseguenti salari) per i giovani. Se sono cambiati, è anche "grazie" a noi, non si aspettano il posto a vita.

«Dobbiamo rendere interessante il lavoro - incalza Tronconi - Lo statuto dei lavoratori serviva al Novecento, quando c'erano tante aziende e tanti lavoratori. Bisogna passare dalla logica di garanzia a quella di qualità». Perché il rischio è dover pagare più contributi o più tasse, in una parola l'avvenire. Ma la responsabilità è nostra, ribadisce l'ex presidente di Euratex e Sistema Moda Italia: serve un ragionamento del mondo accademico, parlando poi con le imprese, come accade con Liuc o Luiss. 

Si ripete, non è un problema solo economico: i giovani hanno più chance di fare esperienze rispetto alle generazioni precedenti, ma devono anche poter tornare.  

La nostra provincia ha mandato e manderà segnali, con azioni di sistema, come ha osservato l'amministratore delegato di Liuc Roberto Grassi. Anche con misure che vanno dal già citato bonus per neo genitori della Liuc, alla recente offerta per under 40 da parte della Camera di commercio di Varese (LEGGI QUI).

«Dobbiamo dare occupazione giusta». L'appello di Michele Tronconi è una scintilla in una provincia che vuole cercare di fare la differenza.

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Marilena Lualdi

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