Politica | 13 maggio 2025, 17:27

Maltempo nel Varesotto, danni da 105mila euro. FdI: «Considerare la richiesta di stato di calamità naturale»

È la stima dei danni causati dagli eventi metereologici abbattutisi sul Varesotto tra il 23 aprile e il 5 maggio scorsi. A rivelarlo è stato l’assessore regionale La Russa discutendo l’interrogazione presentata dal suo partito, Fratelli d’Italia. Dell’Erba e Zocchi: «Serve una risposta concreta e immediata»

Maltempo nel Varesotto, danni da 105mila euro. FdI: «Considerare la richiesta di stato di calamità naturale»

Tra fine aprile e inizio maggio, il maltempo ha causato nel Varesotto danni per oltre 105mila euro. Disagi importanti, ma non tali da poter richiedere lo stato di emergenza nazionale.
Lo ha spiegato questo pomeriggio durante l’assise in corso a Palazzo Pirelli l’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile Romano La Russa.

Al presidente Attilio Fontana e alla giunta, però, Fratelli d’Italia ha chiesto di verificare le condizioni per lo stato di calamità naturale. E proprio in questi giorni sono in corso ulteriori sopralluoghi sul territorio.
A portare il caso in Regione sono stati i meloniani: il capogruppo Christian Garavaglia ha illustrato l’interrogazione sugli eventi metereologici abbattutisi sul Varesotto la sera del 23 aprile, a cui si sono aggiunti ulteriori episodi il 4 e 5 maggio. L’interrogazione a risposta immediata è stata sottoscritta anche dai consiglieri varesini di FdI Romana Dell’Erba e Luigi Zocchi e da Giacomo Cosentino, vicepresidente dell’assise e capogruppo di Lombardia Ideale.

L’ondata di maltempo aveva portato all’esondazione del fiume Olona e causato danni significativi in diverse località. Tra le più colpite, Malgesso, Vergiate, Sesto Calende, Luino, Grantola, Valganna, Castello Cabiaglio e Induno Olona.

I danni

Nell’interrogazione vengono elencati i danni che hanno interessato diverse località: la zona di Belforte a Varese, dove una strada è stata transennata a causa dell’acqua accumulata; numerosi alberi sono stati abbattuti dal vento o sono caduti a causa del terreno reso instabile dalla pioggia. La strada statale 233 della Valganna è stata chiusa per oltre un’ora a causa della caduta di un albero sulla carreggiata; la linea ferroviaria Laveno-Varese-Milano ha subito rallentamenti e ritardi a causa di rami caduti sui binari. A Bregazzana, una frana ha interessato la strada di collegamento, rendendo necessaria la chiusura dell’arteria.

Complessivamente, sono stati circa quaranta gli interventi effettuati in poche ore dai Vigili del fuoco per rispondere all’emergenza.
Nel documento si richiedeva, tra l’altro, se fosse stata «verificata la sussistenza delle condizioni necessarie per la richiesta dello stato di calamità naturale affinché, qualora lo stesso venga riconosciuto, vengano ristorati anche i danni ai cittadini e alle imprese del territorio».

Le segnalazioni

«Dalle schede di segnalazione danni inviate dagli enti territoriali interessati tramite le specifiche modalità online – ha risposto l’assessore La Russa – si evincono danni per oltre 105 mila euro al comparto pubblico e nessuna segnalazione per il comparto privato».

In particolare, «il Comune di Induno Olona ha segnalato interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti, terre, fango, scarti vegetali, nonché il ripristino delle sedi stradali momentaneamente non transitabili. L’Ufficio territoriale Insubria ha programmato per questa settimana (12-16 maggio) sopralluoghi ulteriori di verifica rispetto alle segnalazioni pervenute in Regione».

Gli stanziamenti e la richiesta ai Comuni

L’esponente della giunta – a sua volta membro di Fratelli d’Italia – ha precisato che «lo stato di calamità naturale attiene ai danni al comparto agricolo. Per quanto riguarda un’eventuale dichiarazione di stato di emergenza nazionale, ai sensi del codice della protezione civile, i danni segnalati in quella occasione non sono tali da costituire elementi necessari per la relativa richiesta».

La Russa, d’intesa col collega delegato al Territorio Gianluca Comazzi, ha inoltre spiegato che «la mitigazione del rischio idrogeologico è materia esclusiva dello Stato. Ma dall’inizio della legislatura, Regione ha investito 2,1 milioni sulla provincia di Varese per sette interventi, in particolare nei comuni di Brusimpiano, Cittiglio, Cuasso al Monte, Germignaga, Luino e Marzio.

A questi si aggiungono 2,2 milioni di fondi statali per l’area di laminazione sul torrente Tenore nel Comune di Cairate. Sono stati inoltre realizzati, con la collaborazione della Comunità montana Valli del Verbano, studi idraulici e idrogeologici per i sottobacini dei torrenti Rebbio e Margorabbia e avviato l’aggiornamento dello studio di sottobacino per Arno, Rile e Tenore.

Ampliando il discorso, l’assessore ha puntualizzato che è «importante segnalare che anche i Comuni, che legittimamente reclamano sempre l’aiuto di Regione e Stato, devono fare la loro parte per concorrere alla mitigazione del rischio idrogeologico. Spesso non è così, ma anche a livello comunale il problema dell’attivazione della prevenzione è fondamentale e prioritario. Senza, difficilmente riusciremo a limitare i danni».

«Risposte rapide e tangibili»

«Le misure preventive messe in atto dalla Regione hanno sicuramente contribuito a limitare i danni, ma oggi è importante che la giunta regionale prenda in considerazione la richiesta di stato di calamità naturale, che permetterebbe di dare un ulteriore sostegno diretto ai cittadini e alle imprese colpite», ha ribadito in una nota il capogruppo di FdI Garavaglia.

«Serve una risposta concreta e immediata per sostenere famiglie, attività e amministrazioni locali in difficoltà. Regione Lombardia, con Fratelli d’Italia, è già al lavoro per dare risposte rapide e tangibili», il commento dei consiglieri Dell’Erba e Zocchi.
Il gruppo, insomma, rimane in attesa di capire se esiste la possibilità di stanziare dei fondi alle realtà colpite.

Riccardo Canetta

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