Ieri... oggi, è già domani | 20 luglio 2024, 05:00

"daghi tra non" - non prestargli attenzione

Giusepèn, non utilizza giri di parole. Va subito al sodo.

"daghi tra non" - non prestargli attenzione

Giusepèn, non utilizza giri di parole. Va subito al sodo. Ma non si ferma al "daghi tra non" che vuol dire semplicemente "non prestargli attenzione". Giusepèn, motiva la sua decisione. Il "daghi tra non" segue una specie di spiegazione spicciola e di dialogo stringato. E' mai una sentenza.

Si può partire dai millantatori che si presentano in casa degli anziani e li circuiscono con parole forti e magari apprensive, pur di rapinare queste persone abituate alla solidarietà e al giusto vivere.

 Oppure a chi "verdi buca e foea paòl" (apre bocca e lascia fuoriuscire parole) nel senso che c'è nulla di vero in ciò che si dice e, dopo un tentativo di rettifica, il testardo insiste: quindi, si merita un "tasi" (taci, stai zitto) che serve a monitorare il messaggio che vorrebbe incutere simpatia in chi ascolta.

Il "faghi tra non" si utilizza per talune proposte oscene, a chi istiga il debole a commettere un reato (una di questa "istigazione" è quella di proporre un "assaggio" di droga a chi vorrebbe provare) ed è pure un invito a riconoscere dove sta il giusto consiglio e dove sta la …. fregatura.

Oggi poi, il "faghi tra non" è esteso alle "facili offerte" che si leggono sui "media", dove si richiede un "anticipo" per poterne godere e, alla resa dei conti, comprendere la …. fregatura.

C'è poi "Lucignolo" che gabba Pinocchio e cerca di far vedere la vita comoda, trascurando lo studio, per poi trovarsi le "orecchie di somaro" in testa. Fa bene il grillo sapiente a dire "faghi tra non" che, come il "daghi tra non" vale molto più di un consiglio.

Giusepèn ha pure utilizzato il "faghi tra non" a chi cercava una "falsa carità": me l'ha ricordata e la pubblico con un pizzico di …. schizofrenia nel cuore: un giorno, suona il campanello di casa - mi affaccio alla finestra - c'è una giovane mamma col bimbo in braccio che chiede da mangiare e …. qualche soldo - dico a mia moglie di preparare "qualcosa", intanto non apro il cancelletto: "arrivo io" le dico - pronta la borsetta di carta con dentro due panini farciti di formaggio, frutta, una bottiglia di latte e qualche indumento, scendo le scale e consegno il tutto alla giovane-madre (almeno, questa è la mia impressione). All'ora di ritornare in Ufficio, dopo un centinaio di metri in vettura, mi …. "prende un colpo"e vedo uno scempio …. i panini sbocconcellati e il formaggio sparso, la boittiglia del latte, svuotata e buttata e la frutta schiacciata e le due magliette strappate e buttate via - mi ha preso una stizza incresciosa che mi ha indotto a cercare la tizia (non la chiamo "mammina" e nemmeno persona). Non l'ho trovata e Giusepèn (quando ha appreso la Storia)  ha detto "menu mal" (meno male) a cui ha fatto seguito un "faghi tra non" …. per dire che sotto mentite spoglie, non sempre chi chiede è indigente; non sempre chi millanta pietismo, vuole la tua (carità che nello specifico chiamerei) condivisione.

So che a "faghi tra non" non sempre è lecito, ma mi adeguo nel compiere un gesto caritatevole di fronte all'effettiva solidarietà. Per stare nell'esempio: La ragazza aveva fame? andiamo in un Ristorante, ordina quanto ti garba, il Ristoratore sa che avrà da me il saldo del conto - oppure, come è successo: "ho ricetta medico per medicinali"  - vieni, entro in Farmacia, faccio esaminare la veridicità della ricetta, acquisto quanto c'è scritto e consegno al …. richiedente.

Non mi garba il "faghi tra non" in assoluto, ma nemmeno voglio essere preso per il …. diapason!

 

Gianluigi Marcora

Leggi tutte le notizie di IERI... OGGI, È GIÀ DOMANI ›
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore