Ieri... oggi, è già domani | 22 marzo 2024, 06:00

"Bauscia, buoscia e bauscen" - gradasso, sterco di mucca e bavaglino

Si può bene notare la differenza dei tre significati che, tuttavia, posseggono un tono conciliante che il Dialetto Bustocco da strada mette bene in evidenza.

"Bauscia, buoscia e bauscen" - gradasso, sterco di mucca e bavaglino

Si può bene notare nel titolo, la differenza dei tre significati che, tuttavia, posseggono un tono conciliante  che il Dialetto Bustocco da strada mette bene in evidenza. Cominciamo col "bauscia" che (tra l'altro, ha più d'un significato). Col "bauscia" di identifica un gradasso, uno che la sa lunga (questo è ciò che lui stesso pensa di sè), ma in realtà conosce poco. Come dicono i Veneti, il bauscia da loro ha il significato di "mona", inteso quale infingardo che mette il naso in faccende non sue. Che "se la tira" come si dice oggi e che continua a parlare senza una cognizione precisa.

Per non parlare poi si un complimento-epiteto affibbiato all'intera Inter, segno che il "bauscia" Bustocco ha intaccato anche i Milanesi - da loro, "bauscia" ha pure il significato di ricco, di colui che millanta ogni iniziativa altrui; specialmente nel Derby col Milan, dove l'intero Milan è chiamato "casciavid" per collocarlo nell'alveo operaio, della gente semplice - "casciavid" è per cacciavite, un arnese utilizzato per eseguire molteplici lavori, mentre il "bauscia" interista è dedicato a chi si pavoneggia e che parla e sparla a disdoro nei confronti di chi non appartiene al suo mondo e al suo rango .Contrapposizione fra Ricchi e Poveri, insomma!

Siamo alla "buascia"ed è presto detto: si riferisce allo sterco della mucca. Sembra un nome spregiativo, ma è attinente alla  mole dell'animale. La mucca (o vacca che dir si voglia) oltre a essere un animale pacioso e umile, fornisce il latte e la sua carne; quindi è da considerare un'eccellenza per quanto fornisce alle persone  Per non allargarci troppo, diciamo che la mucca possiede requisiti di immensa importanza: si adatta a tutto, pascolo compreso e sa remunerare il contadino sia nel lavoro sia nel dono di riproduzione della specie.

Per parlare ora del "bauscen" che significa bavaglino, è necessario riprendere il termine "bauscia" che vuol significare pure saliva. Quando ai neonati (specialmente) si diceva "al perdi i bausci" si voleva dire "ha la bava" che il neonato esterna senza alcun ritegno. E' fisiologico. E' giusto, come dice madre-natura. Quindi, per sopperire al normale svolgimento della funzione della "bauscia" si pone in risalto il bavaglino che è chiamato appunto bauscen.

Un piccolo particolare. E' pure fisiologico che "i bausci" (qui si utilizza il genere maschile-plurale) li perdono anche gli anziani. Non ne hanno colpa, ma per la postura che i vecchi tengono e per il parziale contenimento dei bisogni, allentati dai muscoli facciali, "perdere la saliva", succede. E si sente dire (con poco tatto) "mo, a te perdi i bausci" facendo notare al nonno o al vecchio padre, un effetto naturale che non è un difetto.

In ultima analisi, nel Dialetto Bustocco da strada, si può ben dire che le "bausce" sono dedicate alle "funzioni" dei neonati e dei piccoli, mentre "i bausci" sono più di appartenenza agli anziani.

Giusepèn interviene per ribadire che lui, "i bausci" tuttora non li conosce e la risposta che gli ho servito con un sorriso è "te ghe rasòn ….ti s'e non vegiu, ma te ghe 'na bela etò" hai ragione …. tu non sei vecchio, ma hai una bella età" - anche qui, il "bella" è spesso utilizzato nel Dialetto Bustocco, come "buona" - Il Nocino cesella tutto: bauscia-buascia-bauscen

Gianluigi Marcora

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