Espressione antica che (quasi) non si sente più, salvo in casa di famiglie Bustocche... ancestrali.
Il termine "taiala su" (smettila) è dedicato più di altro a un discorso logorroico, retorico, fatto di esempi vacui, inutili, poco edificanti. Con lo "smettila" si vuole porre fine a un discorso senza senso, magari stupido che ha oltrepassato i limiti della tolleranza.
Tuttavia, col "taiala su" (smettila) si vuole porre fine a un eccesso di lodi che al Bustocco "vero" suonano a piaggeria, danno fastidio; come se si volesse comprare la credibilità di qualcuno e si fa di tutto per unire... l'utile al dilettevole.
Il Politico in cerca di voti, ad esempio. Che s'è studiato una parte da recitare, poi la mette in piazza. L'ascoltatore accorto, però sa dove il Politico vuole andare e ne svela i retroscena; magari tirare in ballo un'azione "condannata" in passato dal Politico stesso che è tirata in ballo solo per apparire e mai per convinzione. Quindi, il "taiala su" è d'uopo.
Anche nella vita di tutti i giorni c'è da scoprire chi dice solo quel che gli altri vogliono sentirsi dire. Costui, valuta la situazione e con tempismo calcolato tesse un dialogo costruito unicamente sulle dolci parole e reiterati assensi, per arrivare con opportunismo ad accattivare la simpatia del suo obiettivo. Il "taiala su" arriva dopo avere ponderato la differenza fra il reale e l'utopistico inventato.
Nei tempi andati, il "taiala su" lo si viveva in casa, quando soprattutto i figli esercitavano richieste effimere o non abbordabili dalla famiglia. Magari, il "richiedente" bramava di avere il motorino e, per ragioni plausibili, i genitori glielo negavano. Magari per motivi economici. Magari per avere in mano la situazione del giovane, non ancora in grado di essere responsabile, guidando un mezzo a motore.
"Taiala su" anche in discussioni al bar o al campo sportivo. Specie nei dialoghi "accesi"; quando si rischiava di trascendere coi toni di voce, ma pure con "promesse" che lasciavano spazio alla violenza. Quindi, meglio prevenire invece di curare (come recita uno slogan conosciutissimo) e mettere un out-out a discorsi pericolosi che potrebbero sfociare in incomprensioni.
Con lo "smettila" invece, si trattava di porre fine a una litania logorroica senza senso oppure porre fine a un discorso troppo volgare. C'era chi raccontava barzellette oscene e a un certo punto, gli si diceva "basta - smettila - taiala su" per il buon gusto e la gestione del dialogo.
Chi poi commetteva marachelle doveva comprendere che a tutto c'è un limite … sia alla vivacità, sia ai giochi petulanti sia alla ragionevolezza del pensiero. E a chi come me è arrivato al limite dello spazio concessogli per la rubrica, gli si dice "taiala su", con gentilezza e garbo senza per questo far la figura degli ineducati. Osservo lo sguardo di Giusepèn. Lui, il "taiala su" me lo fa un accenno del capo, sorridendo coi suoi occhietti furbi. Poi mi batte lievemente la mano sulla spalla e per "condirmi via" ma con rispetto dice "se stei brau, mo taiala su" (sei stato bravo, ora chiudi).