Qual è, secondo voi, uno tra gli aspetti a cui si presta più attenzione – e che si ricorda di più – durante un evento?
Il cibo, il secondo protagonista di matrimoni, feste aziendali, battesimi, nonché una tra le armi più potenti che gli organizzatori della giornata hanno per deliziare, rallegrare e coccolare i propri ospiti.
Ecco perché è importante curare non solo quali alimenti scegliere, ma anche le quantità e, soprattutto, osservare alcune accortezze.
Abitudini alimentari
Buona norma, ma anche una scelta di classe per evitare sprechi inutili di cibo, è chiedere agli invitati se abbiano particolari allergie, intolleranze alimentari, oppure abitudini alimentari specifiche – in Italia, una persona su 10 è vegetariana o vegana e ciò potrebbe implicare che molti dei vostri invitati potrebbero trovarsi a mangiare solo un piatto di pasta al pomodoro.
Sapere in anticipo quante persone non possono mangiare determinati alimenti vi consentirà di studiare, insieme ai professionisti che vi seguono, un menù dedicato.
Quantità
Essere contro lo spreco di cibo non significa alzarsi da tavola con più appetito di prima: vuol dire prestare attenzione a quanto cibo viene servito, in modo che gli ospiti possano essere soddisfatti, ma non rimangano avanzi per una settimana.
Ad esempio, le portate di un banchetto matrimoniale secondo la tradizione devono essere cinque. Tuttavia, non siete costretti a far servire antipasto, bis di primi e bis di secondi; se avete optato per un ricco rinfresco, potrete proporre anche solo un primo, un secondo e un sorbetto o mousse rinfrescante prima della Wedding Cake e dei dolci.
Questo vale per tutti gli eventi, che siano più o meno formali, con buffet o pasto da seduti. Inoltre, non dimenticate che privilegiare la qualità, piuttosto che la quantità, è sempre preferibile per fare una bella figura.
Stagionalità
Polenta ad agosto. Gazpacho a gennaio. Fonduta a luglio. Anguria a febbraio.
Pensiamo sia abbastanza chiaro il gioco di parole. Se il vostro piatto preferito in assoluto risulta leggermente “fuori stagione” è meglio non inserirlo nel menù.
Non dimentichiamoci la funzione primaria del cibo: nutrire corpo e anima. Quindi non cercate per forza di strafare proponendo mare, monti e tutte le stagioni, puntate, invece, su semplicità e stagionalità – senza contare che volere a tutti i costi alimenti non stagionali potrebbe influire non poco sul budget a vostra disposizione.
Go classic or go extra
Ultimo consiglio, ma non meno importante: adattate la scelta del menù alla vostra personalità, o, comunque, alla tipologia di evento.
Se state organizzando una festa di compleanno e siete persone che amano sperimentare cibi e culture diverse allora non badate a compromessi: EXTRA è la vostra parola d’ordine, che fa rima con abbinamenti curiosi, food design, esplorazione...via libera!
Se, invece, siete amanti della cultura culinaria tradizionale, oppure la vostra aziendale è una realtà molto legata al territorio, onoratela attraverso la semplicità dei sapori, pochi, intensi e ricchi, attraverso la semplicità del food design che dovrà esaltare la naturale bellezza degli alimenti, con nomi semplici che richiamano le emozioni che tutti noi conosciamo.
Per concludere… anche a voi è venuta fame?