“Ha da passà a nuttata”. Ma, a dire il vero, in casa Pro Patria è passata quasi inosservata - e con un filo di rassegnazione malcelata dai tifosi - un’altra settimana dopo l’ennesima sconfitta: la settima in 14 gare di campionato, metà delle partite disputate. Eppure, con soli 9 punti all’attivo, frutto di una sola vittoria e sei pareggi, la conduzione tecnica della squadra, ovvero la panchina di Leandro Greco, non è ancora stata messa in discussione. La pazienza - leggasi fiducia - già esaurita nel tifo, come dimostrano i larghi vuoti di uno Speroni semideserto nell’ultima di campionato (e che si preannuncia simile venerdì sera contro la Pergolettese), rischia ora di esaurirsi anche all’interno della società.
Per il momento, Greco gode - stando alla realtà oggettiva dei fatti - della fiducia della società nella sua interezza, oltre che del direttore sportivo Sandro Turotti. Lo stesso tecnico li ha ringraziati pubblicamente alla vigilia della partita di Lecco, prima che arrivasse un’altra sconfitta: la settima in questo tormentato primo terzo abbondante di campionato.
Anche sul fronte comunicazione, tutto resta nella “norma”: solo le consuete note settimanali sulla prevendita per la sfida di venerdì allo Speroni contro la Pergolettese, le designazioni arbitrali e l’iniziativa legata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Nulla di più. Come se fosse, davvero, una settimana qualunque di avvicinamento al prossimo match di campionato.
Ma normale, evidentemente, non può esserlo.
La settimana “corta” - appena cinque giorni tra il ko di Lecco e la sfida diretta con la Pergolettese - e i tempi ristretti potrebbero essere stati uno dei motivi del mancato avvicendamento immediato in panchina. Un nuovo tecnico avrebbe avuto pochissimo tempo per intervenire, preparare la squadra e affrontare un match cruciale. Inoltre, l’inibizione del diesse Turotti, ancora in corso fino al 24 novembre, non favorisce certo la rapidità di decisione, non potendo svolgere trattative in prima persona.
Resta comunque la sensazione, più che legittima, che la sfida di venerdì rappresenti uno spartiacque. Senza una vittoria contro la Pergolettese - serve quella e solo quella, non l’ennesimo pareggio alternato alle sconfitte che hanno già compromesso la classifica - l’esonero di Greco appare inevitabile. Al netto della stima per l’uomo, la fiducia nel tecnico non può essere illimitata in una situazione come quella attuale della Pro Patria, con una stagione ormai vicina al giro di boa e giunta davvero a un punto di non ritorno.




