Sport - 25 ottobre 2025, 18:01

Pro Patria, dal confronto tra società e tifosi poche risposte

Le reazioni dei tifosi: «Solite risposte, nessuna novità. Sulla squadra garantito un intervento a gennaio, se servirà». Ultras: «Venuti per rispetto dello Slo, ma queste sono chiacchiere da bar»

Pro Patria, dal confronto tra società e tifosi poche risposte

Un incontro atteso, invocato, ma - stando ai riscontri - non così risolutivo né chiarificatore. Di certo, è stato un incontro a porte chiuse, lontano da taccuini (per chi ancora li usa) e smartphone, ma al centro del dibattito nell’ambiente biancoblù.

Nel pomeriggio, nella sala stampa dello “Speroni”, si sono trovati nello stesso consesso i vertici della Pro Patria e i rappresentanti dei principali gruppi del tifo organizzato: Pro Patria Club (promotore del “vertice”), Tigrotto, Museum e una delegazione degli Ultras, con l’eccezione del gruppo 1919, che ha scelto di non partecipare (LEGGI QUI).

Per la società, presenti la presidente Patrizia Testa, affiancata dall’avvocato Rosanna Zema - rappresentante della Finnat Fiduciaria, detentrice del 49% del pacchetto azionario -, dal direttore sportivo Sandro Turotti, e dalla vicepresidente Stefania Salmerigo. All’incontro hanno assistito anche l’addetta stampa Martina Crosta e la figura di collegamento tra società e tifosi, in gergo tecnico lo “SLO” Alessandro Bianchi

Tre rappresentanti per ogni gruppo, come stabilito in precedenza, con l’aggiunta “fuori quota” di Ivo Crosta, storico volto del tifo tigrotto, presente a titolo personale.

Prima dell’inizio, Patrizia Testa ha chiesto all’unico giornalista presente (il sottoscritto, autore di questo articolo) di lasciare la sala: «Questa è una riunione chiesta dai tifosi per i tifosi - ha spiegato -. Non vogliamo che il messaggio passi attraverso la stampa, ma che siano loro, se lo vorranno, a raccontare ciò che è stato detto».

La riunione, iniziata poco dopo le 15, si è conclusa intorno alle 16.20. La presidente è stata la prima ad abbandonare lo “Speroni”, a bordo della propria auto.

Sul tavolo, il futuro societario

Il nodo principale, inevitabilmente, è stato quello del futuro della società. I tifosi hanno chiesto chiarezza sulla tempistica del passaggio di maggioranza da Testa alla Finnat, dopo che - il 10 dicembre 2024 - era stato ceduto il 49% delle quote. Le risposte, tuttavia, sono state solo parziali.

Racconta Ivo Crosta, il primo a uscire: «Sul closing hanno detto che “si sta programmando”. Ho chiesto direttamente all’avvocato Zema chi rappresenti e quando si paleserà Luca Bassi. Lei ha risposto che rappresenta la Finnat e che al momento sono orientati a rafforzare ulteriormente la compagine, cercando nuove risorse all’interno della quota del 49%».

PPC: «Solite risposte, nessuna novità»

Più diplomatico, ma non meno chiaro, il giudizio del presidente del Pro Patria Club, Giovanni Pellegatta: «Siamo contenti che abbiano accolto la nostra richiesta di incontro, ma abbiamo sentito le solite cose. Nessuna novità concreta. Al 99% tutto resterà com’è per questa stagione».

Sulla stessa linea Mauro De Bernardi, responsabile delle relazioni esterne del PPC: «Le risposte sul futuro societario erano preconfezionate. Da quanto so, Patrizia Testa manterrà almeno un 10% anche in caso di passaggio di quote, ma da come si è capito oggi non succederà in questa stagione sportiva. Sulla squadra, invece, hanno garantito che, se a gennaio servirà intervenire, lo faranno».

De Bernardi mette anche i numeri sul tavolo: «Abbiamo nove partite, compresa quella di domani, per arrivare a 20 punti. La quota salvezza potrebbe superare i 40. Se non ci arriviamo, a gennaio servirà davvero intervenire, e oggi sia Turotti che Zema e Testa hanno detto che sono pronti a farlo».

Ultras: «Venuti per rispetto dello Slo, ma queste sono chiacchiere da bar»

Più distaccata la posizione dei rappresentanti degli Ultras Pro Patria: «Siamo venuti per rispetto dello SLO, Alessandro Bianchi, che si impegna molto. Ma per noi queste restano chiacchiere da bar. Abbiamo ascoltato, più che altro. I più giovani, come sapete, non sono venuti».

Silenzio invece da parte di Simone Colombo, presidente del Pro Patria Museum, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Alla fine, più che un confronto chiarificatore, quello dello “Speroni” è sembrato un incontro di transizione: necessario, ma privo di risposte definitive. La piazza biancoblù resta sospesa tra il desiderio di certezze e la realtà di una stagione - quella in corso - ancora tutta da decifrare e, finora, al di sotto delle aspettative. Una stagione che non è riuscita, almeno per ora, a rimarginare la ferita della retrocessione subita sul campo l’anno scorso.

Alessio Murace


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