Politica - 18 settembre 2025, 09:05

Busto, Consiglio in silenzio per Kirk. “Rimandato” il dibattito su Gaza

Stasera l’assise si aprirà ricordando l’attivista statunitense ucciso la settimana scorsa. Nessuno ha invece fatto propria l’istanza sul «genocidio in corso in Palestina»: protestano le associazioni promotrici dell’iniziativa. Del tema, però, si parlerà più avanti: il Pd sta infatti preparando una mozione

Busto, Consiglio in silenzio per Kirk. “Rimandato” il dibattito su Gaza

Il primo Consiglio comunale di Busto dopo la pausa estiva si aprirà stasera con un minuto di silenzio per Charlie Kirk, l’attivista ucciso la settimana scorsa durante un incontro pubblico in Utah.

Non si parlerà invece dell’escalation militare israeliana nella Striscia di Gaza, a meno che la questione non venga sollevata da qualche consigliere negli interventi liberi all’inizio della seduta. Nell’ufficio di presidenza che precede l’assise, qualcuno potrebbe anche chiedere che il minuto di silenzio venga dedicato anche alle decine di migliaia di vittime palestinesi. Ma, di certo, l’assemblea cittadina di questa sera non produrrà alcun documento su Gaza.
E, per questo, protestano le associazioni che lo scorso 6 agosto avevano protocollato una «istanza di richiesta di presa di posizione della Città di Busto Arsizio in merito al genocidio in corso in Palestina».

Seppur non stasera, il Consiglio dovrebbe però affrontare la questione. Il Partito Democratico sta infatti lavorando a una mozione che, a questo punto, verrà probabilmente discussa nella prossima seduta.

In silenzio per Kirk

L’assise inizierà con un minuto di silenzio per Charlie Kirk. L’idea era stata proposta dal segretario provinciale di Varese della Lega, Andrea Cassani, e dall’eurodeputata Isabella Tovaglieri (che è anche consigliera comunale a Busto), a seguito della scelta della presidenza dell'Eurocamera di respingere la richiesta di commemorare l’attivista conservatore statunitense. Anche Fratelli d’Italia presenterà la richiesta di rispettare un minuto di silenzio per lui.

La stessa cosa è accaduta martedì scorso in Consiglio regionale dove, oltre all’attivista di destra, è stata ricordata anche Melissa Hortman, deputata statale del Partito Democratico assassinata insieme al marito lo scorso giugno.
Una modalità condivisa dal capogruppo del Pd di Busto Maurizio Maggioni: «Niente contro il minuto di silenzio – dice – sottolineando però tutti i fenomeni di violenza, un po’ come è accaduto in Regione. Negli Stati Uniti c’è un clima pesantissimo che però coinvolge tutti. Non accettiamo provocazioni: l’omicidio di Kirk è un’azione di violenza inaudita, ma purtroppo nei mesi scorsi sono stati assassinati anche altri esponenti politici. Ricordare quell’omicidio e non altro pare un po’ strumentale e rischia svilire la gravità di questo assassinio».

Su Gaza, invece, Pd e Progetto in Comune hanno lavorato a una mozione per chiedere «interventi concreti di aiuto al popolo palestinese e attività di educazione alla pace e al dialogo». 
A proposito dell’istanza presentata dalle associazioni, Maggioni parla di «una proposta di tutto rispetto e anche apprezzabile, che io peraltro ho conosciuto dalla stampa e non da canali formali. Ma in Consiglio viene espressa la posizione dei consiglieri comunali».

Palestina, la delusione delle associazioni

Nelle scorse ore, le associazioni promotrici dell’istanza sulla Palestina che nessuno in assise ha fatto propria hanno diffuso una nota per esprimere il proprio disappunto.

«Ci sono dei numeri che pesano e peseranno come macigni sulle coscienze, merce rara, di noi occidentali e sulle nostre vite (e forse questo ci tocca di più, non lo vediamo ancora, ma lo percepiamo) in preda al delirio securitario-guerrafondaio, e che solo l'odiosa indifferenza o l'ignavia che né Inferno né Paradiso vogliono, possono non vedere o vedere  il genocidio del popolo palestinese (ormai lo chiama così anche l'ONU) come effetto collaterale nella organizzazione di profitti e poteri. Perché ogni numero, e si tratta ormai di decine e decine e decine di migliaia, è una vita, una storia mutilata, spezzata o spazzata via.

Quando abbiamo protocollato la nostra istanza di richiesta di presa di posizione della Città di Busto Arsizio in merito al genocidio in corso in Palestina era il 6 agosto. I fratelli e le sorelle palestinesi dicevano, un anno fa, "è sempre stato così, solo che adesso è peggio", ma non eravamo ancora di fronte alla 'soluzione finale' avviata da Netanyahu con il silenzio assenso, quando non sostegno, di quel blocco democratico e liberale che, con poche eccezioni, si chiama Occidente. Non eravamo di fronte all'aggressione a Libano, Iran, Qatar, massacro di giornalisti, distruzione di scuole ed ospedali, attacchi alle forze ONU tra cui contingenti italiani. E massacro di bambini per garantirsi che il popolo palestinese non abbia futuro. Ci si può abituare a tutto, forse, anche all'orrore di ospitare nel Bel Paese, le truppe IDF che Piantedosi, quello che sgombera il Leoncavallo e del decreto insicurezza democratica, ha paragonato a "comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi", sicuramente armate di tanto spirito vacanziero, impegnate a riprendersi dallo stress da genocidio, godendosi la partita di calcio Israele-Italia, rappresentazione a colori e su maxi-schermo di due tra i tratti peggiori dell'umanità, la tracotante prepotenza e il fedele servilismo e con tanto di telecronaca: "Ahò io so io e vo'artri non siete un cazzo! E gioca no...che te frega", "ma sì e chi se ne frega...me ne frego e gioco!" Vuoi mettere disputare un Mondiale mentre il mondo non c'è più!?...magari lo vinciamo, basta che non giochi la Russia! Eccolo che strisciante, e scalando pile e pile di morti di nuovo si erge il motto che animò per vent'anni la peggiore Italia: "me ne frego"...a meno che non si sia a favore di telecamera, perché si sa, per i bambini morti anche i coccodrilli che hanno già mangiato, piangono. 

NUMERO MORTI A GAZA 62.000 FERITI 156.000 BAMBINI OLTRE 18.400... ma 0094932 che numero è? È il numero di protocollo assegnato in data 7 agosto all'istanza presentata agli uffici comunali di Busto Arsizio, rivolta a Sindaco, Giunta, Uffici e per conoscenza al consiglio comunale tutto. Questa volta però è solo un numero, l'unico numero immutabile e fermo di questo elenco di numeri destinati tragicamente a crescere. 0094932 è numero "inutile" come troppo lo è in questa democrazia impoverita in cui stanno sparendo forma e sostanza. Tra una notizia orribile e una peggio dal Medio Oriente, il silenzio. Il silenzio del governo cittadino che ancora nulla ci ha fatto sapere in merito alla nostra istanza che parte da un atto oggi non solo simbolico: riconoscere lo Stato di Palestina. Il silenzio di tutto il consiglio comunale che, informato come da nostra richiesta oppure no (fatto grave se così fosse), riteniamo avesse già conoscenza (ad esempio mezzo stampa) dell'istanza, ma che nessuno ha preso e trasformato in mozione e discussione e scelta.

Al primo consiglio comunale dopo l'estate 2025, in programma per il 18 settembre, "l'istanza per la Palestina" non è all'ordine del giorno. Ed è cominciata l'operazione di terra dell'IDF ed i tragici numeri elencati aumentano ed è distruzione totale, sotto gli occhi di tutti e annunciata da Israele il 7 di agosto. Temiamo che per il consiglio comunale successivo a quello del 18 settembre, non ci sarà più un popolo e i suoi diritti, innanzitutto alla vita, e una terra per uno Stato su cui dibattere e prendere parte. Eppure le premesse che ci hanno spinto a protocollare l'istanza erano importanti: le parole espresse il 22 luglio dal Sindaco Antonelli e dalla consigliera di opposizione Berutti che convergevano in sostanza sulla condanna del massacro in corso in Palestina. Si trattava di rendere quelle esternazioni scelta e atto formale di una città. Per provare a mettere un sassolino nell'ingranaggio che tritura l'umanità, chi ha coscienza è chiamato a fare ciò che può ed è nelle sue facoltà. Ci auguriamo che il silenzio non sia a causa delle firme che hanno siglato l'istanza, altrimenti saremmo in presenza di chi guarda la mano che firma anziché i crateri di una terra massacrata.  Mentre gli equipaggi di Global Sumud Flottila in mezzo al Mediterraneo si assumono l'onere e il rischio di fare ciò che le istituzioni dell'Occidente democratico e liberale non fanno per codardia ed ignavia e per interesse e guadagno, qui a Busto Arsizio nessuno o nessuna, da qualsiasi scranno del consiglio comunale, ha impugnato questa istanza per farla diventare discussione e scelta. Se abbiamo Gaza nel cuore, non avendo né barca, né patente nautica, né tutto quel coraggio, possiamo spostare l'emozione dal cuore ad altre parti del corpo, come ad esempio alzare il culo e muoversi a portare la Palestina e il suo diritto a vivere e la condanna di Israele genocida nelle piazze (come vediamo da tempo cortei e presidi partecipati da tantissimi giovani), nelle scuole, nei posti di lavoro e nei luoghi delle decisioni per la collettività, come lo è il consiglio comunale. "A morte è na' livella" diceva Totò...anche la morte della nostra umanità ci livella tutti ad altra condizione, senza distinzione alcuna. 

"Restiamo Umani" e facciamo "quel che va fatto. Sempre. Senza perdere la speranza».

A firmare la nota sono: ADL Varese Sindacato di base, Comitato Antifascista di Busto Arsizio, Il Quadrifoglio, PCI di Busto A, Rete Mobilitazione Globale Pace, Rifondazione Comunista, Federazione di Varese, unaltrastoriaVArese.

R.C.

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