Il dibattito sulla drammatica crisi in Medio Oriente approderà sui banchi del Consiglio Comunale di Busto Arsizio. Se non stasera, a meno di qualche intervento libero (LEGGI QUI), succederà in occasione della prossima riunione del parlamentino cittadino. I consiglieri del Partito Democratico (Maurizio Maggioni, Cinzia Berutti, Paolo Pedotti e Valentina Verga) e di Progetto in Comune (Santo Cascio), infatti, hanno presentato una mozione che vorrebbe impegnare l'amministrazione guidata da Emanuele Antonelli a prendere una posizione netta e a promuovere azioni concrete sul tema del conflitto israelo-palestinese.
Il documento, articolato e denso di riferimenti al diritto internazionale, si pone l'obiettivo di portare una questione di portata globale all'attenzione della politica locale, non per competenze dirette ma per un «dovere» morale e civile.
Le premesse: dal 7 ottobre alla reazione israeliana
La mozione parte da un'analisi del contesto internazionale, fondata sul «principio di autodeterminazione dei popoli» sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Ricorda il riconoscimento dello Stato di Israele nel 1949 e quello della Palestina come osservatore permanente all'ONU nel 2012, sottolineando come solo un'istituzione statale possa garantire al popolo palestinese un «futuro di democratica autodeterminazione».
Il testo non esita a condannare con fermezza l'attacco terroristico del 7 ottobre 2023. I consiglieri scrivono che «l’attacco di Hamas [...] contro lo Stato di Israele e contro la popolazione israeliana ha provocato circa 1200 morti trai civili; ha generato dolore e sofferenza nelle famiglie degli scomparsi e degli ostaggi». Allo stesso tempo, la mozione evidenzia come quella strage abbia «favorito le reazioni delle componenti politiche estremistiche nello Stato di Israele che si sono espresse con una violenza senza limiti rivelando che il vero obiettivo è l’eliminazione dei palestinesi».
Il punto più critico del documento riguarda la risposta militare del governo Netanyahu. L'azione bellica a Gaza e in Cisgiordania, secondo i firmatari, «ha provocato molte decine di migliaia di vittime, andando ben oltre la storica necessità di tutela dello Stato di Israele». La mozione usa parole forti, affermando che il conflitto «ha assunto ormai da tempo i caratteri di un genocidio, come è stato ribadito dall’inchiesta delle Commissione indipendente dell’ONU». A sostegno di questa tesi, viene citato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il quale di fronte alla distruzione di ospedali e all'uccisione di civili «è difficile vedere in una catena continua di eventi, una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi invece l’ostinazione ad uccidere indiscriminatamente».
Le richieste all'Amministrazione Comunale
Pur riconoscendo che il Consiglio Comunale «non ha competenze in materia di politica internazionale», la mozione sostiene che l'assise civica abbia il dovere di esprimere una posizione chiara. Si chiede quindi una «condanna di ogni politica di violenta sopraffazione e la ripulsa verso il massacro dei palestinesi e la politica di cancellazione della Palestina».
Da queste premesse scaturiscono tre richieste concrete rivolte al Sindaco e alla Giunta:
Intervento sul Governo: Si chiede che il Sindaco, a nome dell'intero Consiglio, si faccia portavoce presso il Governo italiano per sollecitare l'applicazione dell'invito dell'Assemblea ONU a «riconoscere lo Stato di Palestina perché si raggiunga una soluzione giusta basata su una convivenza pacifica duratura».
Iniziative culturali ed educative: La mozione propone che l'amministrazione, attraverso gli assessorati alla Cultura e all'Istruzione, avvii una «specifica serie di iniziative atte a promuovere la conoscenza del diritto internazionale, lo spirito di pace ed il dialogo interculturale», coinvolgendo la città e le scuole.
Sostegno umanitario: Si sollecita la promozione di una «concreta collaborazione sia con le ONG umanitarie, sia con il progetto governativo ‘Food for Gaza’», per fornire un aiuto tangibile alla popolazione civile stremata dal conflitto.
Una mozione "umanitaria e di compromesso"
In una dichiarazione che accompagna il testo, i consiglieri di PD e Progetto in Comune chiariscono ulteriormente le loro intenzioni. La mozione, spiegano, ha un duplice profilo: da un lato, «promuovere iniziative concrete per aiutare il popolo palestinese», dall'altro, fare in modo che l'amministrazione locale si attivi per sensibilizzare la cittadinanza.
Interessante la nota politica contenuta nella dichiarazione, che rivela una volontà di dialogo e di ricerca di un consenso più ampio possibile in aula. «Questa mozione non rappresenta esattamente le posizioni politiche emergenti a livello nazionale che ci vedrebbero molto più critici nei confronti del Governo italiano e di altri Governi Europei», ammettono i firmatari. L'obiettivo dichiarato è far sì che il Consiglio comunale «agisca e giudichi con un obiettivo umanitario in coerenza con la Costituzione e con il nostro stesso Statuto», mettendo da parte le critiche più aspre per concentrarsi su un appello alla pace e alla solidarietà.
Ora la parola passerà all'aula, dove la mozione sarà discussa e votata. Sarà l'occasione per misurare la sensibilità e l'opinione delle diverse forze politiche di Busto Arsizio su un tema che, pur lontano geograficamente, interpella le coscienze di tutti.