Il sindaco Andrea Cassani, interpellato dal Corriere (anche "il Bustese" ha provato a contattarlo, al momento senza esito), non rilascia dichiarazioni sulla possibilità che il “Remigration summit”, l’appuntamento dell’ultradestra favorevole alla deportazione di cittadini stranieri, si svolga nella sua città. Il Teatro Condominio, di proprietà comunale, sarebbe una sede papabile. Prendono velocemente posizione, però, Partito Democratico, Obiettivo Comune Gallarate, Lista Silvestrini e Città e vita. Di seguito, il loro comunicato.
Le dichiarazioni del sindaco Cassani sulla possibilità che il remigration summit possa svolgersi al teatro condominio di Gallarate sono di inaudita gravità.
Il sindaco dice che non può dichiarare nulla in merito all'ipotesi, mentre dovrebbe assolutamente affermare che la città da lui governata non debba in nessun modo essere associata a esponenti vicini agli ambiti neonazisti e fautori di politiche apertamente razziste su base etnica. Tanto più che sull'argomento proprio ieri il prefetto e il questore hanno bloccato uno di questo esponenti, segno inequivocabile che si tratta di situazioni ben oltre la legge. È infatti inaccettabile che il sindaco di una città tranquilla e laboriosa possa non opporsi al fatto che Gallarate ospiti questo raduno di estremisti pericolosi. Ed è ancor più grave il fatto che il silenzio complice di Cassani riguardi l'ipotesi di concessione di un teatro pubblico.
Chiediamo pertanto che il sindaco anche a nome della sua maggioranza e di tutto il consiglio comunale, a tutela dell'immagine della città che rappresenta, dica espressamente di non volere che nessun raduno estremista si svolga a Gallarate, tantomeno in un teatro pubblico.