Ha resistito a non commuoversi durante l'intera cerimonia. Il cavalier Luigi Pinciroli però ha stentato a contenere l'emozione quando è arrivato un riconoscimento che non avevo programmato: per forza, l'hanno consegnato al loro storico presidente gli stessi Volontari del Sollievo.
Fino a quel momento la voce tremava solo un poco, di amarezza e preoccupazione per il futuro (LEGGI QUI), più forti ancora delle scorse edizioni. I Volontari sono stati associazione pioniera nel dare risposta a un bisogno spesso silenzioso dei bustocchi fragili: coloro che non hanno nessuno o sono in condizioni difficili di mobilità, hanno sempre saputo di poter contare su di loro in oltre vent'anni per una visita, un esame, un appuntamento importante. È trascorso tanto tempo, oggi i benefattori sembrano in calo - anche se Busto resta una città generosa - e le associazioni di volontariato chiamano le nuove generazioni, senza ottenere sempre riscontro.
Pinciroli lascia le redini di un'associazione a cui ha dato tantissimo. È un uomo del sociale per eccellenza, uno di quelli che non amano comparire, ma sono pronti ad aiutare gli altri sempre: un esempio è anche il suo impegno all'Avis di Borsano. Quando ha preso in mano i Volontari, ha messo tutte le energie per una squadra capace di prodigarsi per gli altri con efficienza e umanità.
Fa male ascoltare il suo discorso di domenica - l'ultimo da presidente - e anche constatare che quest'anno sono stati premiati due fedeli volontari, ma purtroppo nessun benefattore.
Leonida Granata irrompendo con la targa e una definizione bellissima per il presidente - «Sei stato l'uomo giusto al posto giusto» - ha portato l'affetto di tutto il gruppo e alleviato un po' il dolore: «Tu hai ringraziato tutti in oltre vent'anni, ma oggi noi ringraziamo te».
Sarebbe bello, sarebbe soprattutto giusto che i Volontari del Sollievo non dovessero più pronunciare un discorso amaro come quello di domenica. Questo è un auspicio che può realizzare l'amministrazione, ma anche la città. Perché Busto invecchia, cresce l'età e accanto ad essa il rischio della solitudine: ciascuno può trovarsi in difficoltà e la mano dei Volontari è una benedizione che non si può perdere.