Da una piazza a una via, non è un cambiamento banale: è un modo diverso di attraversare e vivere il mercato. Oggi primo giorno di nuova location - in via Muratori, invece di piazzale Bersaglieri - per il mercato di Busto Arsizio e vincono i commenti a favore, anche se non manca qualche dubbio. Preoccupa, soprattutto, l'impatto del cantiere che partirà accanto, sui parcheggi.
Amministrazione e Ascom hanno svolto un sopralluogo questa mattina. Bagno di folla per il sindaco Emanuele Antonelli, accanto a lui l'assessore alla partita Matteo Sabba e l'assessore Paola Reguzzoni che ha portato tra le bancarelle una delegazione dei Fili Urbani presentati poco prima ai Molini Marzoli (c'erano anche il presidente della Provvidenza Luigi Chierichetti e il vice Romeo Mazzucchelli, LEGGI QUI), il consigliere comunale Vincenzo Marra, la dirigente Grazia Tamburello, il comandante della Polizia locale Stefano Lanna e il mobility manager Giuseppe Vaccarino. Ascom presente con il direttore Francesco Dallo.
Dopo il confronto con ambulanti e cittadini, Antonelli ha commentato: «Come sapete, l'abbiamo fatto perché dobbiamo svolgere i lavori, poi in teoria si torna di là... Dico in teoria, perché camminando operatori e visitatori si sono detti contentissimi». L'assessore Sabba ha lodato il lavoro di tutti coloro che si sono prodigati per lo spostamento: «E gli ambulanti sono stati bravissimi, tutto bene anche la viabilità. Solo un paio di rimozioni stamattina. Ora il mercato è su un'unica via, piacevole partire da via Gaeta fino in fondo. È più ordinato e questa è come una "democratizzazione"».
In effetti questo percorso è stato apprezzato dai più. Criticità? C'è chi ad esempio si è lamentato della separazione del fresco, perché trova scomodo andare ora in pescheria da un lato, ora dal fruttivendolo dalla parte opposta. Chi ha avuto da dire della metratura oppure chi appunto teme la scarsità di parcheggi in futuro. Non manca chi non vede alcun cambiamento e lavora come sempre.
Ma per adesso il test è positivo ed è stato distribuito un fascicoletto che spiega le ragioni del trasferimento e mappa tutte le attività.
Certo è che attraversare il mercato significa anche incontrare capitoli di storia imprenditoriale e familiare, con ambulanti alla terza o quarta generazione. E c'è chi ricorda che i propri avi avevano iniziato l'attività addirittura «quando le bancarelle erano su viale della Gloria».