Quello della “fuga” del personale è un tema che ricorre a più riprese nel dibattito a Palazzo Gilardoni. Di recente se n’era parlato nuovamente in riferimento alla Polizia locale. Ma le richieste di mobilità riguardano trasversalmente un po’ tutti i settori del Comune. Con i dipendenti che, magari dopo essere stati formati a Busto, “migrano” verso altri municipi che garantiscono un trattamento economico migliore.
Secondo i delegati delle Rsu comunali, una soluzione per arginare il fenomeno c’è. «Il recente decreto legge 25 consente ai Comuni virtuosi di mettere soldi nella parte stabile del fondo incentivante», afferma il portavoce del Csa Angiolini Liguori in una conferenza stampa. «E Busto è un Comune virtuoso. Ora, senza più la spada di Damocle che impediva di aumentare il fondo, qualcosa si può fare».
Ecco dunque «l’appello» all’amministrazione: «Si è stati fermi per troppo tempo – osserva Liguori –. E per questo molta gente ha chiesto di andare via. Seguiremo attentamente gli sviluppi della situazione. Occorrono soldi per frenare la mobilità selvaggia. Va nell’interesse dell’amministrazione. O chiediamo una grazia a San gennaro o mettiamo in condizione settori rimasti al palo per tanto tempo di avere quello che gli spetta».
Di cifre destinate al fondo, in delegazione trattante non si è ancora parlato. «Che non arrivino con l’elemosina. In quel caso, il Csa non firmerà accordi – anticipa Liguori –. Oggi bisogna dare ciò che i dipendenti non hanno avuto per dieci anni. In caso contrario, i politici non si chiedano perché i vigili arrivano da lontano».
Il caso della Polizia locale
Un riferimento, quest’ultimo, al dibattito acceso in Consiglio comunale, dove Massimo Rogora di Fratelli d’Italia ha domandato perché tanti nuovi agenti provengano da Torre del Greco, in provincia di Napoli. Col risultato che poi molti di questi, non appena possibile, decidono di riavvicinarsi a casa dopo essere stati formati al Comando dei Molini Marzoli.
In realtà non è proprio così, precisa Massimo Desiante, sindacalista della Uil e agente di Polizia locale affiancato dal collega Alessandro Maria Ferri (delegato Cisl): «Gli agenti che arrivano da lontano, quando lasciano Busto vanno nei Comuni limitrofi dove pagano di più a livello indennità esterna e dove ci sono servizi che qui mancano. Non è vero che dopo un anno tornano al loro paese». Con una precisazione: «Chi va via lo fa a malincuore e lo fa solo per una questione economica».
L’assessore alla Sicurezza Matteo Sabba ha fatto sapere di essere al lavoro col comandante Stefano Lanna per preparare una proposta volta a dare di più agli agenti (ad esempio, benefit come buoni pasto e indennità serali e notturne).
Sebbene per Liguori, infastidito dalle «troppe voci intorno al personale di Busto», non esistano differenze tra i dipendenti, è inevitabile soffermarsi sul settore della Polizia locale. Sia per le sue «responsabilità evidenti», sia appunto per il recente dibattito politico.
«Ultimamente abbiamo firmato due accordi, su taser e bodycam, senza battere ciglio», ricorda, «spezzando una lancia» a favore dell’assessore Sabba e del comandante. «Ma una città come Busto merita un organico pieno di Polizia locale. E gli agenti meritano più attenzione, così come tutti i settori. Siamo un Comune importante e i dipendenti hanno già dato. È ora che il Comune di Busto si metta mano sulla coscienza e dia a Cesare quello che è di Cesare».
Insomma, se «nell’ultimo periodo qualcosa in delegazione trattante è stato fatto», ora si attendono risposte sui soldi destinati al fondo. «Se l’amministrazione non dovesse ascoltarci, ne prenderemo atto e ci muoveremo di conseguenza», avverte Liguori.
Parcheggi, stazione “bocciata”
Liguori, affiancato dalle delegate Rsu del Csa Egidia Labanca e Sara Pirri, fa sapere nelle prossime settimane si terranno le diverse assemblee di settore, a partire dalle educatrici, passando per la Polizia locale e così via. «È un momento in portante per le organizzazioni sindacali per capire le varie problematiche che cercheremo di risolvere».
Tra queste c’è anche la questione del parcheggio per il personale: «Stiamo pazientando da molto tempo e pare che siamo in dirittura d’arrivo – spiega Liguori –. Noi abbiamo detto che non vogliamo i posteggi della stazione Fs. Non un capriccio, ma oltre a essere lontani sono pericolosi. In inverno è buio già alle quattro del pomeriggio, i dipendenti direbbero di no. Troviamo un’alternativa che soddisfi tutti e a quel punto possiamo fare un accordo».