Pro Patria Museum e società Aurora Pro Patria 1919, mai così lontani. Dopo la conferenza stampa tenutasi allo stadio “Carlo Speroni”, le dichiarazioni della presidente Patrizia Testa hanno innescato la pronta replica dell’Associazione, che rivendica il proprio ruolo storico e volontario nella gestione del museo. Una distanza che ora rischia di compromettere il dialogo.
Di seguito, la precisazione ufficiale dell’Associazione Pro Patria Museum in merito a quanto emerso nella conferenza stampa di ieri (LEGGI QUI).
«Alla luce della conferenza stampa di oggi (ieri per chi legge, ndr), l’Associazione Pro Patria Museum tiene a precisare che i locali adibiti a museo sotto la tribuna centrale dello stadio Carlo Speroni sono di proprietà del Comune di Busto Arsizio, in concessione fino al 10/5/2030 alla società Aurora Pro Patria 1919.
Il Museo (in senso etimologico la raccolta rispondente a criteri di storicità e di organicità di opere od oggetti aventi interesse storico-culturale-sociale) è il frutto di anni di ricerche e conservazione, dovuto esclusivamente alle attività dell’Associazione Pro Patria Museum onlus che, in quanto totalmente volontaria e senza scopo di lucro alcuno, vada rispettata. Riteniamo la dichiarazione della società irrispettosa del nostro lavoro fin qui svolto.
I cimeli, i ricordi e le prove tangibili del glorioso passato della nostra amata Pro Patria sono e saranno sempre, lì o in altro luogo, un bene che tutta la comunità di Busto avrà a godere». Firmato: il Presidente Simone Colombo e il Direttivo.
Queste, invece, le dichiarazioni di Patrizia Testa che non sono piaciute al Direttivo dell’Associazione Pro Patria Museum, sebbene la stessa presidente del club bustocco avesse lasciato intravedere uno spiraglio di dialogo con il nuovo presidente dell’Associazione, Simone Colombo. Tuttavia, la decisa presa di posizione dell’Associazione potrebbe ora rendere più difficile una riapertura del confronto tra le parti.
«Sono andata a monte per capire come nasce la storia di questi locali e del museo e, attraverso Alberto Armiraglio, abbiamo anche ricostruito l’origine del museo stesso. Sia chiaro: il museo è della Pro Patria, non è una proprietà privata di un’associazione. Se poi l’associazione si rende disponibile, organizza e programma eventi si tratta pur sempre di attività collaterali. Non si può parlare di un’associazione del museo che sia esterna rispetto alla Pro Patria.
Il museo è della Pro Patria - ha ribadito la presidente Testa - È ovvio che se qualcuno possiede dei cimeli, l’associazione può riceverli, gestirli e creare degli eventi intorno a essi, ma resta il fatto che il museo appartiene alla Pro Patria. Sono stata contattata dal nuovo presidente dell’Associazione e ho anche ricevuto (con una certa insistenza) la richiesta di regolarizzare l’uso dei locali, che al momento sono in fase di bonifica dopo l’incendio. È stata anche ratificata, nel corso dell'ultimo campionato, l’ulteriore proroga della convenzione col Comune, che porta la scadenza della concessione a maggio 2030. Una volta completata la bonifica e i necessari interventi, chiamerò questo nuovo interlocutore (il Presidente Simone Colombo, ndr) e valuteremo ogni aspetto. Quello spazio, comunque, nelle giornate di partita sarà destinato prioritariamente a sponsor e istituzioni che gravitano intorno alla Pro Patria».