Calcio - 18 maggio 2022, 18:37

Nove firme sulla storia della Pro Patria. Lottando per quelle sul futuro

Oggi Caprile, Sportelli, Pierozzi, Vezzoni, Piu, Stanzani, Pesenti, Banfi e Giardino hanno firmato il muro del museo allo Speroni: l'emozione di un rito tra sorrisi e battute, che stempera un po' l'amarezza di un finale così incerto a livello societario

Nove firme sulla storia della Pro Patria. Lottando per quelle sul futuro

C'è tutto ciò che caratterizza un finale di stagione: un tocco solenne - rappresentato dalle firme sul muro del Pro Patria Museum, in questo caso -, le battute nel segno della goliardia, gli ultimi sforzi che per i tigrotti significano gli allenamenti.

La firma sulla storia

In nove hanno varcato la soglia del museo: Caprile, Sportelli, Pierozzi, Vezzoni, Piu, Stanzani, Pesenti, Banfi e Giardino hanno cercato il loro spazio su quella parete disseminata di orgoglio e ricordi.

Un compito scherzosamente distribuito pure in base all'altezza: Caprile è stato anche in questo caso il numero uno e con il pennarello ha firmato nella parte superiore del muro. Altri l'hanno imitato, altri tigrotti ancora hanno vergato il proprio nome nella parte inferiore. Per ultimo Pesenti, invitato da Pizzul con un sorriso a porre la firma vicino a un giocatore importante, ovvero se stesso: Luca aveva infatti provveduto alla fine della scorsa stagione.

È un rito, questo, e di riti si ha bisogno in ogni tempo, a maggior ragione in quello dell'incertezza. Andrea Fazzari dà il benvenuto ai ragazzi, accanto alla figlia Chiara cresciuta a pane e Pro Patria. Accanto a loro, il responsabile della comunicazione della società Nicolò Ramella. 

 

Ci vuole spazio

Tra poco, bisognerà pensare ad ampliare lo spazio per le firme, si dice. Con Andrea Fazzari, oggi qui appunto per la cerimonia, sul museo vegliano anche Mattia Brazzelli Lualdi, Matteo Tosi e Christian Crespi.

La speranza è che ciò debba avvenire, che ci siano tanti autografi dei giocatori negli anni che verranno. Mentre i tigrotti esplorano la storia esposta in quello scrigno biancoblù, guardano i record, studiano le maglie, leggono vecchi titoli di giornali, si fa strada l'altra componente di un finale di stagione, la malinconia, resa amara da ciò che si sa o meglio non si sa del futuro. 

Dalle tre manifestazioni di interesse, che poi significano richieste di informazioni, di cui aveva parlato settimana scorsa anche l'avvocato Antonio Muro - amministratore unico di Sgai - non è finora sgorgato nulla di concreto. C'è la cordata bustocca al lavoro da una decina di giorni almeno (LEGGI QUI), anche se ancora deve presentarsi ufficialmente a Napoli. C'è una politica che sta organizzando incontri, quanto fruttuosi si vedrà. Nelle ultime ore, qualcun altro ha chiesto di nuovo informazioni, dalla Lombardia. 

La storia della Pro Patria è al sicuro tra le mura dello Speroni. Entro il 22 giugno servono le firme per darle anche il futuro. 

Ma. Lu.


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