Calcio - 29 novembre 2021, 08:45

L'OPINIONE. Pro Patria, l'entusiasmo ora significa tenere i piedi per terra

Il mister ha chiesto compattezza anche extra campo e così è stato, come avviene da sempre del resto per la squadra: adesso è lui che deve dimostrare come la ripartenza da possibile debba diventare tangibile realtà

Prina al primo "via": il ritiro la scorsa estate

Prina al primo "via": il ritiro la scorsa estate

Abbiamo messo le ali all'entusiasmo ieri sera dopo la partita della Pro Patria a Trieste. Lo rifaremmo cento, mille volte pensando al singolo match, a tutto ciò che si scatenava dentro quella partita e tutt'attorno. Anche ai giorni da cui provenivano i ragazzi e l'ambiente, con il cambiamento ancora colorato di incertezza.

L'entusiasmo adesso significa anche tenere i piedi per terra, e questo per il bene di tutti. Abbiamo conquistato un ottimo punto a Trieste e anche un assaggio di fiducia nei confronti di ciò che la squadra sa compiere: il menù è ancora però tutto da compilare, e non nell'arco nel campionato, bensì nelle prossime, immediate partite. La prima "degustazione" è già prevista sabato al "Carlo Speroni" contro la FeralpiSalò: dici poco, vale se non come piatto unico, come primo di un certo peso.

Cosa abbiamo imparato da questa sfida contro una squadra carica come la Triestina? Che dipende solo da noi. Che non c'è niente, sulla carta, di sbagliato. Che questa squadra ha le caratteristiche per misurarsi con gli avversari, ancora di più con quelli di un certo livello. Come se tendesse ad assomigliare a coloro che sfida e forse è proprio così.

Nelle ore precedenti la partita, l'allenatore Luca Prina ha chiesto compattezza dentro e fuori la squadra, in una conferenza prepartita che l'ha visto assumere toni di responsabilità più vivaci e realistici. Tutte le parti in causa hanno sostenuto i ragazzi anche perché - come ci ha fatto notare qualche tifoso - è abitudine consolidata da queste parti. In questo periodo contrastato, non si è criticato questo o quel tigrotto; gli ultras hanno sostenuto la squadra fino all'ultimo persino nel risultato più schiacciante, quello a Meda.

Se critiche e perplessità si sono levate - al di là dell'aspetto del passaggio societario - è sulla gestione della squadra, sulla regia di Prina stesso. Qualcosa è scattato oggi, e vogliamo pensare che questa sia la possibile e doverosa ripartenza, in cui le forze che vogliono bene alla Pro Patria - per usare un'espressione proprio dell'allenatore - confidano. Una ripartenza fatta di punti e risalita costante, che da possibile deve diventare tangibile realtà: un compito che spetta prima di tutto a lui. I tigrotti hanno dimostrato di poterlo eseguire.

Marilena Lualdi


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