Sicurezza, carenza di organici, necessità di unire le forze. Trovando una formula che allunghi il raggio d'azione a tutela dei cittadini e coinvolga più territori ma senza sacrificare specificità comunali. Dopo il passaggio in Consiglio comunale a Gorla Minore (vedi QUI), torna sull'argomento, che tocca anche Gorla Maggiore, il consigliere comunale di Marnate Luca Vergani. Di seguito la sua riflessione.
La bocciatura del comando unico di polizia locale a Gorla Minore segna un momento cruciale nel dibattito sulla sicurezza e sulla governance locale. Questo rifiuto solleva interrogativi su come le politiche di sicurezza siano percepite dai cittadini e sulla volontà politica di collaborare in un contesto più ampio.
Emergono profonde divisioni tra i proponenti di un approccio centralizzato e coloro che temono che tale modello possa ledere l'autonomia locale e l'efficacia operativa. I critici sostengono che il comando unico potrebbe risultare insufficiente per le necessità specifiche della comunità e, piuttosto che promuovere integrazione, rischierebbe di appiattire le risposte alle esigenze uniche delle diverse aree.
A fronte di questa bocciatura, è necessario riflettere su come le decisioni politiche siano influenzate da aspettative e timori dei cittadini. L’idea di una gestione associata della sicurezza deve affrontare il rischio di essere percepita come una strategia per risparmiare risorse, invece di un vero investimento nella sicurezza collettiva.
Il futuro della sicurezza dipenderà dalla capacità di costruire un consenso attorno a un modello di gestione che risponda non solo ai bisogni immediati, ma che contempli anche un’ottica di lungo termine, capace di integrare le esigenze locali con una visione più ampia della sicurezza intercomunale.
In questo contesto, la domanda rimane: come riusciremo a concertare gli sforzi tra comuni limitrofi per garantire una risposta adeguata alle sfide della sicurezza, senza sacrificare le caratteristiche distintive che ogni comunità porta con sé? La sfida non è solo operativa, ma profondamente politica, richiedendo visione e coraggio da parte di chi amministra.




