Gallarate - 23 dicembre 2025, 08:37

Gallarate, Pd e CèV all’attacco: «Famiglie lasciate sole mentre le risorse restano ferme»

Il capitolo di bilancio destinato al sostegno sociale torna al centro dello scontro politico. La minoranza parla di bisogni reali ignorati, di politiche familiari inesistenti e di una città sempre meno attrattiva per giovani e nuclei fragili

Gallarate, Pd e CèV all’attacco: «Famiglie lasciate sole mentre le risorse restano ferme»

A Gallarate il sociale torna al centro del dibattito politico di fine anno, e lo fa nel modo più classico: numeri alla mano, interpretazioni opposte e una domanda che resta sospesa nell’aria. I bisogni delle famiglie sono davvero diminuiti o è la rete pubblica che non riesce più a intercettarli? 

È attorno a questo interrogativo che si è sviluppato il confronto, acceso ma non nuovo, tra maggioranza e opposizioni, con il capitolo 412 del bilancio comunale – quello dedicato al sostegno alle famiglie in difficoltà – diventato il simbolo di una frattura più profonda sul modello di welfare cittadino.

Le proteste di PD e Città è Vita

Nella conferenza stampa di ieri sera, secondo i consiglieri di minoranza Margherita Silvestrini, Giovanni Pignataro, Carmelo Lauricella, Davide Ferarri (Pd) e Cesare Coppe (Città è vita), la presenza di risorse non interamente utilizzate in un capitolo così delicato rappresenta un segnale politico prima ancora che contabile. La lettura è netta: a fronte di un bisogno sociale che resta elevato, soprattutto per famiglie giovani, nuclei fragili e persone in difficoltà economica, l’amministrazione non avrebbe messo in campo una strategia capace di intercettare davvero la domanda. «Dire che non ci sono richieste significa descrivere una città che non esiste», è il ragionamento che emerge, accompagnato dall’idea che molte famiglie abbiano ormai smesso di bussare alle porte del Comune, rivolgendosi direttamente al volontariato, ai sindacati o alle realtà caritative per trovare risposte più rapide.

Il tema non riguarda solo i contributi economici diretti, ma un quadro più ampio che comprende il costo dell’abitare, i servizi educativi, le tariffe scolastiche e la conciliazione tra lavoro e cura. Le opposizioni parlano di una Gallarate sempre meno attrattiva per giovani coppie e famiglie, schiacciata da affitti elevati e da servizi che, invece di alleggerire il carico quotidiano, finiscono per gravare maggiormente proprio sulle fasce più deboli. «Se una famiglia arriva a dover rinunciare al tempo pieno o al servizio mensa perché non riesce più a sostenerne i costi, non siamo davanti a una libera scelta, ma a un arretramento del welfare», è una delle critiche che riecheggiano con maggiore insistenza.

Particolarmente contestata è la recente revisione delle tariffe, accusata di introdurre una sorta di progressività al contrario, con aumenti più pesanti per chi ha redditi medio-bassi rispetto a chi si colloca nelle fasce più alte. Un’impostazione che, secondo l’opposizione, rischia di accentuare le disuguaglianze e di spingere ulteriormente fuori città quelle famiglie che non riescono più a reggere il peso complessivo dei costi. Sullo sfondo c’è anche il tema della casa: Gallarate viene descritta come una città dove mettere su famiglia costa più che altrove, senza che esistano politiche strutturate per l’edilizia accessibile o strumenti di sostegno all’affitto capaci di compensare gli effetti del mercato.

A rendere il quadro ancora più critico, secondo i consiglieri di minoranza, c’è il dato demografico: una città che invecchia più rapidamente dei comuni vicini e che sembra aver rinunciato a una visione di lungo periodo sulle politiche familiari. «Non è solo una questione di risorse, ma di programmazione», è il filo conduttore dell’analisi, che lega il tema del sociale a quello dello sviluppo urbano e della coesione comunitaria. Una Gallarate che, se non cambia rotta, rischia di diventare sempre più selettiva, adatta a chi è autosufficiente e meno accogliente per chi attraversa una fase di fragilità.

Le spiegazioni dell’Assessore Chiara Allai

Ad anticipare la conferenza stampa dell’opposizione, con una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, l’assessore ai Servizi sociali Chiara Allai, che ha respinto con decisione l’idea di un’amministrazione sorda ai bisogni delle famiglie. Qui le sue parole.

Alice Mometti

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