Busto Arsizio vuole diventare una città “Demenza friendly”. Il progetto, nato all’interno del Comitato commercianti centro cittadino (Cccc) con il coinvolgimento di Alzheimer Cafè Accorsi e amministrazione comunale, vuole avvicinare il tessuto commerciale alle tematiche della demenza. L’obiettivo è creare una rete di attività e negozi formati e informati, riconoscibili anche mediante un bollino viola, pronti ad accogliere chi vive queste situazioni.
«Stop alla vergogna», è il senso dell’iniziativa, volta appunto a rendere la patologia più conosciuta e riconoscibile, superando lo stigma e l’isolamento che spesso la accompagnano.
Il progetto verrà presentato martedì 2 dicembre alle 19.30 al Taste di via Daniele Crespi, in un momento di incontro conviviale aperto a commercianti, istituzioni e alla cittadinanza.
Il bollino viola
Dalla panchina al bollino viola. Sarà questo il simbolo che potrà essere affisso sulla vetrina dei negozi aderenti. Il Comitato commercianti farà da tramite fra le attività e Alzheimer Cafè Accorsi, realtà che da anni offre sostegno alle persone con demenza e alle loro famiglie. Durante dei momenti di formazione, i negozianti sensibili al tema riceveranno informazioni su come poter accogliere al meglio questa clientela. In termini di approccio ma anche di piccoli accorgimenti: ad esempio predisponendo un camerino più grande per chi necessita di assistenza per provare un vestito o dedicando un angolo del ristorante più appartato per un commensale affetto dal Parkinson, altro disturbo neurodegenerativo.
Verrà stilato e pubblicizzato attraverso canali diversi un elenco di negozi e realtà aderenti, così che chi investirà tempo e denaro possa anche ricevere un giusto ritorno.

Vincere l’isolamento
«A Busto c’è un’enorme collaborazione tra commercio e associazioni di volontariato – sottolinea Sarah Leoni, presidente del Cccc, ricordando l’iniziativa dei “negozi solidali” –. Vogliamo essere accanto alle persone più fragili: i commercianti sono un importante presidio del territorio e spesso dei punti di riferimento per la cittadinanza, con la quale si instaurano rapporti diretti. Una città “Demenza friendly” è una città più aperta e accogliente, in cui lo stigma viene superato».
«Siamo onorati di questa collaborazione», osserva da Alzheimer Cafè Sara Gioia, direttrice di struttura e coordinatrice dell’associazione di cui Stefania Maffei è direttore scientifico. «L’obiettivo è far conoscere il più possibile una patologia che porta con sé l’isolamento sociale – prosegue –. Le famiglie tendono a non uscire coi loro cari malati temendo dei comportamenti non comuni. Diffondere consapevolezza permette di evitare giudizi e dita puntate. Busto Arsizio “Demenza friendly” è un grande passo avanti per limitare questo isolamento». E per superare le «domande iconiche» dei familiari («Posso portarlo? Può venire?», riferite al proprio caro malato): i negozi col bollino viola, colore simbolo dell’Alzheimer, saranno luoghi davvero aperti a tutti.
La rete
L’iniziativa è stata coordinata da Paolo Geminiani, consigliere comunale delegato al commercio di vicinato e consigliere del Cccc: «All’interno del direttivo del Comitato il progetto è stato accolto con commozione dai membri che hanno avuto in famiglia storie di Alzheimer. Si è capito che stiamo facendo qualcosa di utile e prezioso per i tanti cittadini coinvolti da questa patologia, purtroppo in crescita. Non si tratta di un semplice passaggio amministrativo, ma di un atto di umanità e civiltà e Busto è tra le prime città a portare avanti un percorso di questo tipo».
«Stop alla vergogna. Nessuno deve provare imbarazzo per un parente con questa malattia», scandisce l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni. Ricordando l’inaugurazione della panchina viola in viale Duca D’Aosta (leggi qui): «Da quel momento, due anni fa, è iniziato un ragionamento più complesso sulle malattie degenerative. Questo è un primo passo: l’invecchiamento porta a un aumento del numero di casi. È un dato di fatto di cui dobbiamo prendere coscienza. Ma la demenza non vieta di poter avere nuovi ricordi all’interno della famiglia e vivere la città diventa importante. La possibilità avere al nostro fianco i negozi del centro, e spero poi di tutta la città, aiuta le persone a non sentirsi sole o isolate».
E, aggiunge Reguzzoni, «anche con queste attenzione alle fragilità le attività di vicinato possono combattere il commercio online».
In programma c’è anche la realizzazione di cartelli e riferimenti di colore viola ben identificabili per offrire dei punti di riferimento alle persone che dovessero perdersi.
L’assessore al Commercio Matteo Sabba evidenzia che iniziative come questa potranno germogliare facilmente nel terreno fertile della realtà bustocca: «Sono contento di istituzionalizzare una solidarietà che già esiste. Ci sono ancora cose da fare, ma nei nostri pubblici esercizi si trova una sensibilità spiccata. Sono certo che i negozi di Busto saranno disponibili ad accogliere questi progetti, che potranno avere un buon riscontro in tutta la città».
Il progetto verrà presentato martedì 2 dicembre alle 19.30 al Taste di via Daniele Crespi. Sarà un momento di incontro (con una consumazione offerta dal Cccc) aperto a commercianti, istituzioni e a tutta la cittadinanza. Il percorso che porterà Busto a diventare città “Demenza friendly” parte, anzi continua, da qui.




